Alquanto singolare ciò che hanno scoperto i Carabinieri di Monza: una 16enne affidata a una comunità stava orchestrando un piano di grande astuzia che prevedeva l’allestimento di un finto stupro da parte di uno tra gli educatori della comunità.

Tuttavia, il suo progetto è andato a monte mentre la giovane sta fabbricando le false prove e per lei sono scattate le manette.

Monza caso di finto stupro, alle spalle della 16enne un passato burrascoso

Probabilmente non a proprio agio nella struttura in cui era stata trasferita, una 16enne di Monza è stata arrestata per aver falsificato l’ipotesi di un finto stupro tramite macchinazione di prove. Punta dell’iceberg è stata la richiesta fatta a un’amica di reperirle del liquido seminale da utilizzare in modo tale da rendere inconfutabile l’abuso. Vittima designata l’educatore della comunità presso cui la giovane era ospite, peccato che il piano sia saltato in aria prima di essere compiuto.

I carabinieri della stazione di Besana in Brianza, comune in cui la giovane è cresciuta, hanno infatti eseguito nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del tribunale per i minorenni di Milano su proposta della Procura. La 16enne era stata affidata ai servizi sociali per episodi di maltrattamenti, estorsione, atti vandalici e rapina ai danni della madre e della sorella di soli 9 anni e risalenti ai mesi estivi del 2021. Offese, percosse e intimidazioni erano all’ordine del giorno, con le richieste di denaro che si facevano sempre più pressanti e insistenti: segnale di una condizione psicologica fortemente instabile.

Il primo internamento alla vicina comunità di Renate si è rivelato fallimentare, poiché la 16enne ha replicato gli atti sui compagni nella nuova casa. Ma già qui, per ottenere un trasferimento, aveva cercato di mettere in pratica il finto abuso. Per lei si sono aperte le porte del carcere minorile di Pontremoli, in Toscana, dove sarà trasferita nella giornata di oggi.