Cartelle esattoriali, il governo Meloni ha studiato e previsto una riforma del Fisco che prevede una pace fiscale con lo stralcio dei debiti per tutte quelle cartelle che presentano un importo inferiore a 1.000 euro e al contempo, invece, uno sconto dell’80% per quelle cartelle che presentano un debito che arriva fino a 2.500 euro.
Tante novità saranno previste in questa riforma del sistema fiscale che sta studiando il nuovo governo, delle quali abbiamo parlato anche durante il corso di questo articolo di approfondimento proprio qui su Tag24.
Il nuovo governo ha concluso il suo insediamento durante la giornata di domenica 23 ottobre. Mentre, nella giornata di martedì 25 ottobre, durante il discorso alla Camera dei deputati per ottenere la fiducia, Giorgia Meloni ha parlato di questi pace fiscale “a doppio binario”, ovvero di “una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle PMI) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco”.
In particolare, si lavorerà per costruire un “patto fiscale”, il quale preveda al suo interno una “riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa, introduzione della tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato”.
Ma andiamo adesso a vedere nel dettaglio che cosa prevede questa nuova pace fiscale pensata dal governo Meloni.
Stralcio delle cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro e sconto dell’80% per i debiti fino a 2.500: che cosa prevede la nuova pace fiscale del governo Meloni
La nuova pace fiscale che sarà introdotta all’interno del sistema del Fisco dal governo Meloni prevede un doppio binario, che porterebbe alla rottamazione delle cartelle esattoriali fino al 30 giugno 2022 e che dovrebbe essere inserito già all’interno della Legge di Bilancio 2023.
Secondo quanto viene riportato dal Messaggero, la pace fiscale per quanto riguarda le suddette cartelle seguirà due binari, ovvero:
- lo stralcio e, dunque, la cancellazione del debito, per quanto riguarda le cartelle iscritte a ruolo sotto i mille euro;
- uno sconto di importo pari all’80% per quanto riguarda le cartelle esattoriali di importo superiore, le quali presentano dei debiti fino a 2.500 euro.
In realtà, però, la Lega vorrebbe aumentare questa soglia, innalzandola fino a 3.000 euro, ma la problematica principale riguarda il reperimento delle risorse da destinare a tale manovra.
Allo stato attuale, infatti, o quantomeno nel momento in cui questa pace fiscale venisse realmente inserita all’interno della Legge di Bilancio 2023, i debitori che dovranno pagare una cartella esattoriale di importo superiore a 2.500 euro, dovranno versare, oltre all’intera imposta, anche gli interessi legali e le sanzioni applicate.
Pace fiscale, il nuovo piano del governo Meloni per le situazioni che precedono l’invio della cartella esattoriale
Il direttore dell’Amministrazione Finanziaria Ernesto Maria Ruffini ha richiesto più volte un rapido intervento per apportare delle novità per quanto riguarda il magazzino dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Una risposta, seppur ancora a parole e non a fatti, è arrivata dal responsabile economico di Fratelli d’Italia Maurizio Leo, il quale ha dichiarato quanto segue:
“L’Agenzia Entrate deve togliere di mezzo le cartelle inesigibili, perché lì non si potrà riscuotere niente e quindi bisognerà fare pulizia di quelle cartelle. Poi abbiamo le cartelle di ammontare inferiore: se andiamo a mettere a raffronto queste cartelle da recuperare e il costo di recupero, il costo di recupero è superiore all’ammontare richiesto”.
Per le situazioni che precedono l’invio delle cartelle esattoriali, il governo Meloni sta pensando ad una pace fiscale che presenti la formula denominata “5+5”.
Con questa proposta, anziché il pagamento di sanzioni e di interessi in aggiunta al debito previsto all’interno della cartella esattoriale, il debitore dovrà corrispondere solamente una sanzione forfettaria pari al 5%, al quale sarà aggiunta anche una rateizzazione automatica in 5 anni.