Dopo la giornata di martedì 25 ottobre, quando alcuni studenti dei collettivi di sinistra avevano tentato di bloccare il convegno organizzato da Azione Universitaria con ospiti Daniele Capezzone e Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia, nella notte le aule della Facoltà di scienze politiche della Sapienza di Roma sono state simbolicamente occupate. Tale occupazione al momento è terminata con la ripresa del regolare svolgimento di lauree e lezioni. Ma la protesta non si ferma. 

Sapienza di Roma, l’occupazione è terminata ma la protesta continua 

Questa mattina, durante una conferenza stampa e un’assemblea, gli studenti hanno portato avanti le loro rivendicazioni.   

Abbiamo dimostrato di non essere i facinorosi che vanno a cercare lo scontro con la polizia ma delle persone che vogliono dialogare. L’obiettivo è rilanciare i temi di cui abbiamo discusso questa notte

Ha detto una studentessa. 

Alice, di Link Sapienza, ha riferito che la volontà è 

Creare insieme un’università diversa, che sia davvero a misura di studente. Fuori dalle dinamiche del merito che sono le stesse che ci impone il sistema capitalista che volevamo contestare martedì. La nostra intenzione era solo fare un presidio.

La denuncia contro la polizia 

C’è poi chi denuncia la presenza della polizia, e si alza il coro “Fuori le guardie dall’università”. Negli interventi, si parla di transfemminismo, antifascismo

Michela, una studentessa che era presente, racconta che già dal primo mattino la polizia stava presidiando la facoltà, e in prossimità dell’inizio del convegno son stati bloccati gli accessi all’interno. Assicura che non ci sono state provocazioni da parte degli studenti, che avevano “l’unica intenzione di appendere uno striscione davanti l’ingresso”. Poi ha dichiarato:

È partita la carica della polizia antisommossa, davanti a giovani disarmati che avevano solo degli zainetti, dice la ragazza. Eravamo contrari a questa passerella politica senza contraddittorio e per aver mostrato dissenso politico siamo stati manganellati.

Al termine dell’assemblea, gli studenti hanno letto punti del loro comunicato: la crisi climatica, quella dello studio e del lavoro

Vogliamo ribaltare il nostro ruolo da studenti ad attori protagonisti. Vogliamo un ateneo sicuro, antirazzista, ecologista e transfemminista. Vogliamo continuare questa mobilitazione, questo è solo l’inizio.