Che cos’è l’artrite reumatoide: è una malattia infiammatoria cronica, potenzialmente invalidante e dall’origine probabilmente autoimmune. Questa patologia colpisce prevalentemente le articolazioni in modo simmetrico ma ciò non toglie che possa in alcuni casi colpire anche parti dell’organismo. Frequentemente le articolazioni della mano e dei polsi sembrano predisposte a mostrare la sintomatologia del disturbo, più raramente gomiti, ginocchia e spalle.
Le articolazioni vengono colpite nelle loro membrane atte a rivestire quelle che sono le superfici articolari. Ciò comporta nel paziente dolori cronici, la cui intensità è via via maggiore con l’evoluzione progressiva della malattia. Spesso questi dolori impediscono, alla persona che ne è affetta, di effettuare anche i gesti quotidiani più semplici. Il dolore e la deformazione degli arti possono portare fino alla perdita della funzionalità articolare. La perdita della mobilità rappresenta, però, solo un aspetto di questa patologia estremamente complessa.
Non ci sono certezze sull’eziologia dell’artrite reumatoide. Tuttavia appare molto probabile che la sua origine si autoimmune. Non sono però da escludere predisposizioni ereditarie alla malattia o anche manifestazione di essa in seguito ad esposizioni a fattori di tipo ambientali.
Occorre fare attenzione e non confondere artrite ed artrosi, sebbene alcuni sintomi siano uguali.
Dolore, impedimento dei movimenti, rigidità articolare riguardano entrambe le patologie ma l’artrite si presenta come malattia infiammatoria in grado di colpire in qualsiasi età, mentre l’artrosi come patologia degenerativa dell’età avanzata.
Che cos’è l’artrite reumatoide: diagnosi e sintomi
Nell’artrite reumatoide lo sviluppo sintomatologico può essere graduale ma anche di natura improvvisa, variando il proprio sviluppo da alcuni giorni a svariate settimane.
Il dolore si caratterizza da una sensazione intensa, perforante che aumenta con il movimento delle articolazioni dopo fasi di riposo. La parti colpite appaiono gonfie e la rigidità articolare fortemente marcata.
La rigidità articolare è infatti molto comune se ad essere colpite dalla malattia sono gli arti superiori: spesso risulta anche impossibile chiudere completamente la mano o muovere le singole dita. L’infiammazione delle articolazioni provoca gonfiori e nei casi peggiori anche noduli reumatoidi.
L’infiammazione genera nel paziente uno stato diffuso di spossatezza e in alcuni casi anche di risposta febbrile, sudorazione accentuata, senso di nausea e perdita di appetito. Molti sembrano presentare una produzione di globuli rossi tale da portare a diverse forme di anemia. Nei casi più gravi, il paziente può anche manifestare crisi d’ansia e fenomeni depressivi.
La diagnosi di questa patologia è difficile, soprattutto negli stadi d’esordio. Ciò è determinato dalla variabilità dei sintomi, in base al quadro clinico del singolo paziente, in alcuni soggetti infatti può risultare complicato distinguere la presenza di tipologie diverse di infezione alle articolazioni. La diagnosi è anche ritardata dall’assenza di esami specifici per individuare la patologia.
Le forme della malattia possono essere molto diverse da individuo a individuo, mostrare rapide fasi di peggioramento piuttosto che remissioni della patologia o ancora riacutizzazioni. Esistono casi particolarmente gravi in cui l’artrite reumatoide diventa una presenza definitiva nella vita dell’individuo, portando a intense cronicizzazioni del dolore.
Il trattamento
Per capire che cos’è l’artrite reumatoide è importante sapere qual è il trattamento da seguire, che si basa sul quadro clinico del paziente e sulle fasi di decorso della patologia e che raramente richiede l’intervento della chirurgia. Generalmente la terapia è focalizzata ad alleviare il dolore, diminuire l’infiammazione, limitare i danni alle articolazioni e migliorare le condizioni di benessere del paziente.
Migliorare lo stile di vita del soggetto consente di poter evitare le complicazioni psicologiche del disturbo.
Il soggetto deve imparare a gestire il proprio approccio fisico alla malattia: necessario il riposo, fondamentale per diminuire la portata dell’infiammazione alle articolazioni nelle fasi più dolorose, ma anche rimanere attivi è importante per evitare una inevitabile ipotonicità muscolare.
Un ruolo sicuramente importante è quello della fisioterapia che attraverso un opportuno percorso riabilitativo permette un buon mantenimento della condizione fisica generale
Lo stress fisico ed emotivo può essere gestito grazie ad apposite terapie di rilassamento ma anche grazie a meditazione e partecipazione a gruppi di sostegno per comprendere meglio le caratteristiche della patologia.
La terapia a contrasto dell’artrite reumatoide è a base di medicinali analgesici e corticosteroidi. Esistono poi classi di farmaci legate direttamente al trattamento della patologia: è il caso dei DMARD la cui funzione è quella di rallentare l’avanzata dei sintomi dell’artrite.
La ricerca medica inoltre ha consentito notevoli sviluppi terapeutici nel trattamento di questa malattia. Per anni la patologia è stata trattata con farmaci mirati solo negli stadi più avanzati del suo decorso. Oggi, si agisce fin dall’esordio con cure rivolte non solo sulla percezione del dolore ma soprattutto sul miglioramento del complessivo quadro clinico.
La chirurgia, nei casi peggiori, è necessaria per correggere gravi alterazioni articolari e ridurre il dolore; a volte si ricorre all’impianto di protesi articolari.