E’ un Enrico Letta a tutto tondo quello che conduce i lavori alla Direzione del Partito Democratico (Pd) al Nazareno.

Dal focus sul futuro del partito alle stoccate verso il Terzo Polo, passando per un primo giudizio sul governo Meloni e sui temi di stretta attualità.

Partendo proprio dalla situazione interna, Letta ha comunicato la data del 12 marzo 2023 come circoletto rosso sul calendario: qui si terranno le prossime elezioni primarie. Parlando poi di come ripartire dopo il risultato elettorale e la nuova legislatura all’opposizione, si è parlato di “cambiamento radicale“, di “linguaggio dell’opposizione” e di “logica di mediazione“. Tuttavia, il passaggio più significativo del discorso di Letta è stata la frase con cui ha descritto lo status quo come “il momento più difficile della storia politica del Pd”.

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In occasione del centenario della marcia su Roma (“Sono contento che il percorso congressuale si avvii in un giorno così importante”) Enrico Letta presiede la Direzione del Pd, momento di transizione e di riforme interne. Il segretario dem ha tenuto a precisare sui rapporti con le altre forze di opposizione, rivolgendosi in particolare al Terzo Polo.

E’ infatti noto il tentativo quasi disperato di Calenda di recuperare barlumi di speranza per un futuro dialogo, tuttavia Letta ha asserito che c’è una parte dell’opposizione “che ha trasferito le tende accanto alla maggioranza, facendo opposizione all’opposizione”.

Interpellato sui primi provvedimenti del governo Meloni, Letta si dimostra molto drastico parlando di “scelte che riportano indietro le lancette”. Al tempo stesso c’è continuo sospetto sull’europeismo e atlantismo di Meloni (“Non l’ho ancora vista, la sua idea di Europa è di non condividere le questioni essenziali”). Bocciato senza appello anche il tetto al contante (“Aiuta solo chi può evadere a scapito di chi non vuole”) e la filosofia sulla gestione della pandemia covid (“Un messaggio sbagliato di liberi tutti”). Difeso a spada tratta il reddito di cittadinanza così come il salario minimo.

Cappello conclusivo sull’Ucraina, a cominciare dalle parole “drammatiche” di Putin. La posizione dei dem rimane di “fermo sostegno” che abbia come scopo unico e ultimo la pace (“Parola che Meloni non ha mai pronunciato”). A tal proposito Letta ha confermato la partecipazione alla manifestazione organizzata da Acli e Arci la settimana prossima, ribadendo che il Pd “parteciperà a tutte le iniziative in cui saranno chiare le intenzioni di pace e sostegno all’Ucraina”.