Meta azioni, la società che controlla Facebook e Instagram, ha perso un quarto del suo valore (poco meno del 25%), bruciando quasi 85 miliardi del valore di mercato: le sue azioni sono state scambiate a 100,55 dollari, il minimo da febbraio 2016. E’ accaduto nelle ore successive alla comunicazione dei dati dell’ultimo trimestre. Uno tsunami, epicentro Wall Street, che si è abbattuto sul titolo della società: che solo nel 2022 ha perso il 70% del suo valore. La società di Menlo Park giovedì 27 ottobre 2022 aveva certificato un calo delle entrate del 4% (segno meno per il secondo trimestre consecutivo), un aumento dei costi del +19%, utili in picchiata per il quarto trimestre consecutivo, dimezzati rispetto ad un anno fa. Nero su bianco il costo dello sviluppo del Metaverso. Una voragine che ha risucchiato 3,67 miliardi negli ultimi tre mesi, 9,4 miliardi solo quest’anno, 15 in totale dall’inizio del progetto.
Meta azioni, la società che controlla Facebook ha perso un quarto del suo valore
E le previsioni sono fosche. Le perdite dei Reality Labs, ha detto chiaro l’azienda, “aumenteranno in modo significativo il prossimo anno”. Poi ci sono le altre spese. Zuckerberg ha dichiarato che si aspetta che gli investimenti nel Metaverso impiegheranno un decennio per dare i loro frutti. Per il CFO dell’azienda, Wehner, i costi totali per il 2023 continueranno a crescere fino a un intervallo compreso tra 96 miliardi e 101 miliardi: parliamo di data center, server e infrastrutture perché i costi del personale resteranno stabili. Pochi giorni prima della comunicazione dei dati della trimestrale, lunedì, 24 ottobre 2022, il presidente e CEO del fondo di investimento Altimeter Capital, Brad Gerstner, uno degli investitori di Meta (2 milioni di azioni, 0,1% del capitale, circa 320 milioni di dollari) aveva scritto una lettera aperta a Mark Zuckerberg e al board dell’azienda. Secondo Gerstner, si leggeva nella comunicazione intitolata “Time to Get Fit” (è ora di mettersi in forma), la società di Palo Alto ha “perso la fiducia degli investitori”. Nella lettera si accusava Meta di andare alla deriva con “troppe persone, troppe idee, troppa poca urgenza”. Gerstner ha scritto che l’attenzione dell’azienda sul Metaverso l’ha distratta dal concentrarsi sul suo core business che, a differenza del segmento Reality Labs dell’azienda, genera profitti. La lettera includeva anche un elenco di rimedi per ritrovare il “mojo” (ha usato proprio questo termine, che sta per fascinazione, magia, capacità di sedurre): tra cui, la riduzione dell’organico dell’azienda di almeno il 20%, la riduzione della spesa annua in conto capitale di almeno 5 miliardi di dollari e la limitazione dell’investimento dell’azienda in Reality Labs a non più di 5 miliardi di dollari all’anno.