Il bollettino giornaliero Covid verrà abolito e sarà pubblicato solo settimanalmente. E’ quanto rende noto il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Dopo due anni e mezzo, i dati su nuovi contagi, morti e ricoveri non saranno più comunicati giorno per giorno
“Anche in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”.
ha deciso il ministro della Salute.
Bollettino giornaliero Covid addio, Bassetti: “Decisione giusta”
La scelta del ministro Schillaci, che rompe così quella che era diventata ormai una consuetudine nella gestione della pandemia dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ha subito destato polemiche. Le reazioni degli esperti sono contrastanti. Si è detto d’accordo l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova che all’Agi ha riferito:
“Trovo la decisione di togliere il bollettino giustissima. Ho apprezzato molto le parole di Schillaci su ‘un ritorno progressivo alla normalità’ e la cosa più urgente è tornare alla normalità in ospedale per il Covid. È necessario togliere l’isolamento obbligatorio dei positivi, creare bolle nei reparti e togliere il bollettino quotidiano. Inoltre andrebbero fatti meno tamponi anche a chi entra in ospedale. Mi sembra si vada nella direzione di una normalizzazione del fenomeno e questo è importante”.
ha spiegato Bassetti che ha aggiunto:
“Schillaci ha dato un ‘messaggio giusto di un uomo di sanità‘. Credo vada valutato bene anche il reintegro dei sanitari. Secondo me è buona norma che un medico e un infermiere si protegge dalle infezione. Oggi è meno urgente, ma io preferisco avere personale nel mio reparto comunque protetto. Si potrebbe pensare a un obbligo solo in reparti delicati: terapia intensiva, al pronto soccorso e in malattie infettive”.
Secondo l’infettivologo “importante sarebbe anche capire chi è in ospedale per la polmonite da Covid. Dati normali che, se richiesti, possono essere forniti da ogni ospedale”.
Abolito il bollettino giornaliero Covid, Ricciardi: “Sono perplesso”
Di parere opposto Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma e consigliere dell’ex ministro Speranza che, sempre all’Agi, ha detto di essere perplesso sulla decisione del ministero della Salute di abbandonare progressivamente le misure e tornare al pre-pandemia:
“È una decisione che mi lascia molto perplesso quella di Schillaci: l’importante è che almeno l’accesso ai dati sia garantito. Le strategie di comunicazione per il pubblico sono discrezionali, ma l’andamento dell’epidemia è preoccupante e quindi l’occhio degli epidemiologi è fondamentale. È un errore gravissimo inoltre far tornare i sanitari non vaccinati a lavorare. Io avrei tenuto anche le mascherine nei luoghi affollati dove ci sono fragili. Dunque lasciare gli operatori non vaccinati accanto ai più deboli in ospedale è un errore gravissimo nei confronti di loro stessi e soprattutto dei pazienti”.
Un altro passaggio in via di definizione al Ministero della Salute è anche il reintegro in servizio del personale sanitario sospeso. Il ministero della Salute, in un comunicato, ha precisato:
“Per quanto riguarda il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale e l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21, in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali, è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione”.
Ordine dei medici: “Bene lo stop ai bollettini Covid giornalieri”
“Bene lo stop ai bollettini Covid quotidiani, e anche l’anticipo del reintegro dei medici sospesi per inadempienza dell’obbligo vaccinale, misure annunciate dal ministro Schillaci, perché “è ora di tornare a una gestione ordinaria”.
E’ il commento all’Agi di Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo).
“Mi pare che il ministro abbia un’idea caratterizzata dal senso di responsabilità e da un ragionamento che tiene conto dell’andamento della pandemia. Si va verso una gestione ordinaria, di normalizzazione, e in questo senso rendere il bollettino settimanale mi pare coerente. Chiederei solo che sia una decisione non statica ne’ ideologica ma flessibile: se succede come in Germania dove i casi e i decessi sono aumentati potremmo tornare ad avere una percezione più frequente di quello che sta succedendo”.
ha detto Anelli. Pragmatico sul reintegro dei medici:
“Prima o dopo cambia poco. Era già previsto, si anticipa solo di qualche settimana sempre nell’ottica di un ritorno alla normalità. Ovviamente non si sconfessa la validità delle soluzioni passate: vaccini, mascherine, sono e sono stati fondamentali. Ma è un cambio di paradigma: non più lo Stato centrale che vara misure emergenziali, ma la gestione dell’ordinario, tramite i datori di lavoro, i medici competenti. I meccanismi di tutela della salute sono in piedi, non ci sarà un ‘liberi tutti’ ma solo un ritorno alla normalità”.