Entro la fine di luglio 2012, ovvero in concomitanza con l’inizio delle Olimpiadi, la Tate Modern di Londra aprirà delle nuove sale ricavate da cisterne di petrolio sotterranee, dedicate a mostre permanenti, proiezioni cinematografiche, spettacoli e dibattiti.
Le cisterne sono rimaste inattive per trent’anni e misurano più di 30 metri in larghezza e 7 in altezza. L’iniezione di ben 150 milioni di sterline, dei 215 necessari per l’inizio i lavori, è stata donata da benefattori anonimi che hanno così partecipato al 70% dei contributi.
Entro il 2016 sono previsti ampliamenti con altri piani di gallerie, senza però intaccare l’atmosfera industriale che si respira nel museo d’arte moderna più famoso del mondo. Lord Browne, a capo dei fiduciari della Tate Modern, ha spiegato: “L’apertura di nuovi spazi nel museo rappresenterà la più grande costruzione per le organizzazioni artistiche britanniche dal 1998 a questa parte (la Biblioteca Nazionale, ndr)”.
Sir Nicholas Serota, direttore della galleria, ha aggiunto: “In un periodo di recessione, l’apertura di quest’area sotterranea simboleggerà che Londra emergerà dalla crisi”. La Tate Modern d’altronde già l’ha fatto: nell’ultimo anno sono stati ben 7,4 milioni i visitatori a Londra, St Ives e Liverpool.
Federico Farcomeni