Matteo Berrettini lo dice chiaramente in tono preoccupato: “Sui social c’è mancanza di sensibilità”. Dopo aver mancato l’appuntamento di Vienna per un problema al piede sinistro, che ha continuato ad infastidirlo durante il torneo di Napoli, il tennista classe 1996 rilascia queste dichiarazioni al Corriere dello Sport:

Sto meglio, il piede è ancora un po’ dolorante, ma stringo i denti e sto facendo di tutto per essere in campo a Parigi-Bercy la prossima settimana. Alla fine mancano solo quel torneo e la Davis. Fortunatamente non è un infortunio serio. Era importante scongiurare qualsiasi tipo di lesione, ma c’è del liquido nel piede che deve andar via e sto facendo terapie in tal senso. Poi, con il mio team, cercherò di capire da cosa è causato. Bisogna avere pazienza.

Le altre dichiarazioni di Berrettini

Ecco un altro passaggio di Berrettini, che parla della sfortuna e degli infortuni:

Attaccarsi solo a quella può valere una, due volte. Fondamentalmente quello che facciamo noi tennisti è portare mente e corpo al limite. Sin da bambino mi sono fatto male spesso perché spingevo sempre al 110%. Si sa che lo sport a questi livelli non è il massimo per il corpo umano. In più viaggiamo tanto e spesso in condizioni diverse. Insomma, infortunarsi è fisiologico. Ma è difficile andare a trovare qualcosa che non c’è: non voglio fissarmi su certi aspetti, in fin dei conti sono numero 13 del mondo.

Poi il tennista romano continua parlando dei top 3 italiani, lui, Sinner e Musetti:

In realtà siamo più di tre qui. E non siamo così lontani gli uni dagli altri. Sonego ha avuto un anno complicato ma era 20 del mondo. Fognini è sempre molto pericoloso e con Bolelli sta facendo una buonissima annata in doppio. La cosa più bella è che ci sia un sacco di gente che ci sta seguendo: poi che preferiscano me, Sinner, Musetti o gli altri non importa. È bello che seguano il tennis, diventato più “mainstream”. Una cosa molto bella ma allo stesso tempo pericolosa. Si rischia sempre il commento non costruttivo, ma da bar.