L’Aula del Senato ha accordato la fiducia al governo Meloni. I voti favorevoli sono stati 115, quelli contrari 79. Cinque gli astenuti. Il centrodestra vota compatto il premier alle opposizioni: “Votate i provvedimenti solo sulla base dell’utilità verso la nazione“
“Ora subito al lavoro”. Il governo Meloni ottiene la fiducia del Senato con 115 sì e 79 no. 5 gli astenuti. La premier nella sua replica annuncia l’innalzamento del contante: “Nessuna relazione con l’evasione”.
Poi chiede “operazione verità sull’Italia“. Sul Covid: “Non scambiamo la scienza per religione“. No al salario minimo. “Estrazione di gas italiano”.
Governo fiducia. L’approvazione
Silvio Berlusconi torna dopo 9 anni a palazzo Madama: “Situazione difficile, ma fiducia convinta“. Sull’Ucraina “nessun dubbio, mia posizione ferma”. Licia Ronzulli a Meloni: “Non sarai mai sola“.
Matteo Renzi annuncia il no del Terzo polo, apre sul presidenzialismo e attacca il Pd: “Ci sono due opposizioni e questo è il problema”. Dem e M5s votano no. Il senatore a vita Mario Monti annuncia l’astensione.
E il presidente del Consiglio, ribadendo i concetti già espressi martedì a Montecitorio, ha spiegato quale sarà la cifra delle prime mosse. “Dovremo fare una grande operazione di verità sull’Italia che ereditiamo. Quando ci sono risorse limitate devi scegliere dove andare, dove portare la nazione”, ha detto oggi al Senato. Un ragionamento per spiegare che si partirà innanzitutto dal caro-bollette.
“Recupereremo le risorse nelle pieghe del bilancio: penso agli extraprofitti, con una norma che va riscritta, e all’extragettito“.
La prima misura sarà quella di sbloccare il ‘tesoretto’ lasciato in eredità dal vecchio esecutivo.
Governo pronto a partire
La Lega avrà due viceministri (Rixi alle Infrastrutture e un altro alla Transizione ecologica) e nove sottosegretari; anche Forza Italia avrà due viceministri (Sisto alla Giustizia ed è possibile che il fedelissimo di Berlusconi, Valentini, vada al Mise) e sei sottosegretari; uno per Noi con moderati e il resto a Fratelli d’Italia che dovrebbe avere, tra i viceministri, Leo al Mef e Cirielli agli Esteri.
Difficile che la partita possa essere chiusa in settimana, anche perché i leader stanno stringendo sulla lista all’interno dei propri partiti.
Meloni punta a chiudere venerdì ma non si esclude che la squadra venga completata lunedì. “Stiamo aspettando FI”, dice un ‘big’ di Fratelli d’Italia.
Martedì Salvini e Berlusconi sono stati avvicinati da molti parlamentari (e soprattutto ex parlamentari) desiderosi di capire se le proprie richieste verranno accolte. La corsa è per i posti di viceministri e sottosegretari, ma anche per le guide della presidenza delle Commissioni.
Questa la divisione a Palazzo Madama: 5 a Fdi, 3 alla Lega, 2 a FI. Lo stesso criterio si utilizzerà per Montecitorio dove gli azzurri dovrebbero avere la presidenza di Bilancio e Infrastrutture.
Ma la preoccupazione nella maggioranza è legata proprio ai numeri nelle Commissioni. Berlusconi oggi ha ribadito “convintamente” la fiducia all’esecutivo, e accoglierà a villa Grande i ministri azzurri.