Il Governo Meloni sta pensando ad una riforma del sistema fiscale che si baserà su riforma dell’Irpef, estensione della flat tax, rottamazione delle cartelle esattoriali per le piccole e medie imprese e maggiori controlli alle grandi imprese, per contrastare l’evasione fiscale.
Il Governo Meloni pensa ad un nuovo sistema per contrastare i grandi evasori: ecco che cosa prevede la riforma del Fisco
La nuova presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il suo discorso di ieri, martedì 25 ottobre 2022, con il quale la premier ha chiesto la fiducia alla Camera dei deputati, il nuovo esecutivo sta pensando ad un nuovo sistema fiscale basato su tre pilastri fondamentali, ovvero:
- la riduzione della pressione fiscale;
- una tregua fiscale;
- la lotta all’evasione fiscale.
Cambierà, dunque, in maniera netta, il sistema dei controlli che verrà messo in atto dall’Agenzia delle Entrate. Ma andiamo a vedere, in particolare, come e, soprattutto, che cosa ha detto Giorgia Meloni riguardo questa riforma del Fisco.
Lotta all’evasione fiscale delle grandi imprese, Giorgia Meloni: “Il nostro motto sarà ‘non disturbare chi vuole fare'”
Giorgia Meloni, durante il discorso tenuto alla Camera nella giornata di ieri, per chiedere la fiducia ai deputati, ha espresso la volontà di attuare una riforma del sistema fiscale, che da oggi in avanti si baserà sui tre pilastri fondamentali che abbiamo elencato durante il corso del precedente paragrafo.
In particolare, la riduzione della pressione fiscale sarà messa in atto dal nuovo esecutivo attraverso questi tre accorgimenti:
- la riforma dell’Irpef, che introdurrà in maniera progressiva il quoziente familiare;
- l’estensione della flat tax, che sarà applicata alle partite Iva fino a 100.000 euro di fatturato, e non più fino a 65.000 euro;
- l’applicazione della flat tax anche sull’incremento di reddito rispetto al massimo conseguito nel triennio precedente.
La tregua fiscale, invece, riguarderà una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali “per consentire a cittadini e imprese in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il Fisco”.
La rottamazione sarà applicata a tutte quelle cartelle che presentano un debito fino a 2.000 euro, invece dei 3.000 euro che erano stati proposti qualche tempo fa, dal momento che le risorse a disposizione non lo consentono.
Riguarderà, in particolare, tutte quelle cartelle esattoriali lavorate dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione fino al 30 giugno 2022.
La lotta all’evasione fiscale, infine, si concentrerà prevalentemente sulle grandi frodi e sulle irregolarità che vengono effettuate dalle grandi imprese, lasciando più libertà, invece, per quelle piccole e medie, le quali riceveranno meno controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Inoltre, il nuovo governo chiederà anche una modifica per quanto riguarda i criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate. Ecco le parole della Meloni in merito:
“La lotta all’evasione fiscale partirà da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva, accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora”.
Giorgia Meloni, durante il suo discorso tenuto alla Camera nella giornata di ieri, ha ribadito l’importanza di lasciar lavorare le piccole e medie imprese, senza vessarle, e ha parlato di come pensa di farlo:
“Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato, non vessato e guardato con sospetto. Perché la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori, non lo Stato tramite editto o decreto. E allora il nostro motto sarà ‘non disturbare chi vuole fare‘.
Le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti. Affronteremo il problema partendo da una strutturale semplificazione e deregolamentazione dei procedimenti amministrativi per dare stimolo all’economia, alla crescita e agli investimenti, anche perché tutti sappiamo quanto l’eccesso normativo, burocratico e regolamentare aumenti esponenzialmente il rischio di irregolarità, contenziosi e corruzione”.