Era uno degli interventi più attesi, specie alla luce dei tanti incidenti che ha causato ai suoi alleati di governo nei giorni precedenti all’affidamento dell’incarico da parte del Presidente Sergio Mattarella. Stiamo parlando, ovviamente, di Silvio Berlusconi. Il quale è intervenuto al Senato nell’ambito della discussione che porterà alla votazione, relativa alla fiducia, al governo Meloni. Non è un caso che le parole del Cav vanno a parare, fin da subito, dal posizionamento internazionale di Forza Italia e, quindi, del nuovo esecutivo. Le sue parole:

Io sono sempre stato un uomo di pace e i miei governi hanno sempre operato per la pace e sempre in pieno accordo con i responsabili di governo dell’Europa, della NATO e degli Stati Uniti. Come ho avuto modo di ricordare solennemente davanti al Congresso Americano. Nel 2002, dopo un lungo e appassionato lavoro diplomatico, ero riuscito a convincere il Presidente Bush, il Presidente Putin e tutti i responsabili di Governo dei Paesi della Nato a sottoscrivere il trattato di Pratica di Mare l’accordo che poneva fine, dopo oltre cinquant’anni, alla guerra fredda, un accordo considerato da tutti come un vero e proprio miracolo. Signor presidente del Consiglio, Forza Italia lavorerà al suo fianco con impegno e con lealtà, per realizzare il programma sul quale abbiamo avuto la fiducia degli italiani. Lo faremo da liberali, da cristiani, da garantisti, lo faremo da europeisti e da atlantici.

Il discorso di Berlusconi, poi, si sposta ancora più lapalissianamente sulla questione legata alla guerra in Ucraina. Forza Italia, assicura, è dalla parte del popolo offeso dalla Russia di Putin. Lo ha spiegato in questi termini:

Noi dobbiamo lavorare per la pace e lo faremo in pieno accordo con i nostri alleati Occidentali e nel rispetto della volontà del popolo ucráino. Su questo la nostra posizione è ferma e convinta, è assolutamente chiara e non può essere messa in dubbio da nessuno, per nessun motivo.

Berlusconi al Senato: il suo intervento

In un’operazione retorica intrisa di storytelling, Berlusconi torna indietro nel tempo. Nello specifico, si riproietta a quel 1994 che ha sancito la sua scesa in campo. Scesa che lo avrebbe portato, poi, a vincere le elezioni politiche di quell’anno. Il suo intervento:

Nel 1994, in questa stessa Aula, chiedendo al Senato la fiducia per il primo governo di centro-destra, io conclusi il mio intervento parlando della possibilità di sognare, ad occhi bene aperti un nostro futuro migliore, parlai della possibilità di costruire un’Italia più giusta, più generosa e più sollecita verso chi ha bisogno e verso chi soffre, parlai di un’Italia più moderna e più efficiente, di un’Italia più prospera e più serena, più ordinata e più sicura. Queste le mie parole di allora, queste le mie parole di oggi. Al Presidente del Consiglio e al Governo i miei e i nostri più convinti e affettuosi auguri per tutti i prossimi cinque anni di lavoro.

ministri nuovo governo berlusconi meloni

Sulle urgenze del governo, Berlusconi ha spiegato:

Le imprese e le famiglie sono in difficoltà e chiedono aiuto. Non possiamo lasciarle senza risposta. Del resto è ben chiara in noi la consapevolezza dei problemi strutturali del nostro Paese, la consapevolezza del carico fiscale insostenibile su famiglie e imprese, la consapevolezza della lentezza della burocrazia e dell’inefficienza del sistema giudiziario. Certamente una delle priorità da approvare nel più breve tempo possibile è la riforma della tassazione, per un fisco più equo e più leggero, pur nella necessità di non disattendere i vincoli di bilancio che l’Europa e i mercati ci impongono – ha continuato. Anche La riforma della giustizia è una priorità irrinunciabile, per una questione non solo di durata ragionevole dei processi ma soprattutto per una questione di civiltà e di libertà. Una riforma davvero garantista, non contro la magistratura ma per il diritto, per l’equità, per la libertà

Non sono mancate, tuttavia, intestazioni e presa di meriti personali: se oggi governa il centrodestra è, tra le altre cose, merito suo e del lavoro iniziato 28 anni fa. Lo ha detto espressamente con queste parole:

Se oggi per la prima volta alla guida del governo del Paese, per decisione degli elettori, c’è una esponente che viene dalla storia della destra italiana, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la nazione. Comunque è per me un motivo di soddisfazione riprendere la parola in Senato, dopo nove anni, e farlo proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta di affidare il governo del Paese alla coalizione di centro-destra

L’intervento di Berlusconi si è concluso con uno scrosciante applauso e con la standing ovation di parte del Senato. In piedi anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.