Dopo aver incassato il via libera da parte della Camera con 235 Sì, il governo guidato da Giorgia Meloni oggi va alla prova del Senato. ll senatore a vita Mario Monti ha annunciato che si asterrà nel voto di fiducia. Ecco la replica al Senato della neo premier.

Meloni: “Senza una visione le risposte sono inefficaci”

Sono stata criticata da vari interventi per aver ieri cercato di segnare un manifesto programmatico. Alcuni hanno contestato la scelta dicendo che gli italiani non si aspettavano questo ma risposte concrete. Sono d’accordo in parte. Senza che vi sia una visione, un manifesto programmatico a monte, senza un’idea di Italia da disegnare, anche le risposte che si danno rischiano di non essere efficaci. Lo abbiamo visto con governi in cui c’erano partiti che avevano visioni contrapposte che non stavano insieme

Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in sede di replica al Senato.

“Liberarsi da dipendenza energetica inaccettabile, estrarre gas nazionale”

Sul fronte dell’energia:

Servono misure che nel medio-termine liberino l’Italia da una dipendenza energetica inaccettabile. penso all’estrazione di gas naturale, penso che le risorse nazionali vadano utilizzate come chiede l’Europa. Poi estraggono altre nazioni e non è che il gas estero inquina di meno.

Il tema dell’energia è una delle nostre grandi priorità. Per contrastare la situazione molto complessa nella quale ci troviamo bisogna lavorare su tre livelli diversi. Il primo è il contrasto alla speculazione, per noi priorità assoluta. E se l’Europa non darà risposte siamo pronti a lavorare a un disaccoppiamento crescente anche sulla base di quelle che saranno le determinazioni a livello europeo. Tutto quello che si potrà fare per fermare la speculazione siamo pronti a farlo.

Pnrr, Meloni: “Non vogliamo stravolgerlo ma valutare scenari”

Non vogliamo stravolgere il Pnrr, non abbiamo mai detto che andasse riscritto. Ma rivederlo sulla base dell’articolo 21 del Next generation Eu che consente agli Stati di fare degli aggiustamenti se cambiano gli scenari e di valutare quegli scenari. Il Pnrr è stato scritto in un tempo in cui non c’era la guerra e gli aumenti dei costi dell’energia. È lecito ragionare se quegli interventi sono validi ancora oggi o no.

“Salario minimo non è soluzione, lo è il taglio del cuneo”

Il contrasto al lavoro povero è per tutti noi una priorità, ma capiamoci su come combatterlo. Io penso che il salario minimo legale rischi di non essere una soluzione ma uno specchietto per le allodole perché sappiamo tutti che gran parte dei contratti di lavoro dei dipendenti è coperto dai Contratti nazionali che già prevedono salari minimi. Allora il problema per me è estendere la contrattazione collettiva. Ma perché in Italia i salari sono così bassi? Perchè la tassazione è al 46%. Per questo serve un taglio (di 5 punti, ndr) del cuneo fiscale.