Germania legalizzazione cannabis. Il Governo tedesco ha approvato un documento con le linee guide sulla liberalizzazione della cannabis. Il piano, che deve ancora essere trasformato in progetto di legge e votato dal Parlamento, punta a regolare la produzione e il consumo delle droghe leggere, depenalizzandone anche l’uso ricreativo entro i 30 grammi. “La politica sulle droghe va cambiata”, ha spiegato il ministro della salute tedesco, Karl Lauterbach. “Il consumo della cannabis è aumentato. L’anno scorso in Germania 4 milioni di persone ne hanno fatto uso. Il 25% faceva parte della fascia d’età compresa fra i 18 e i 24 anni”.
Germania legalizzazione cannabis: il piano del Governo
Il documento approvato oggi da Olaf Scholz è stato scritto da un’apposita commissione incaricata dal Governo di riscrivere le norme che regolano il mercato delle droghe leggere in Germania. Il piano contiene delle linee fondamentali per regolare l’acquisto e il possesso di cannabis, stabilendo dei limiti in termini di quantità, percentuale di principio attivo presente nella sostanza, età degli acquirenti e posizionamento dei punti vendita per la promozione della stessa. Già alla fine di giugno Lauterbach aveva dichiarato che “il consumo di cannabis con moderazione, ben protetto, di qualità e senza reati di acquisizione è qualcosa che deve essere accettato e fa parte di una società moderna”.
Ora, con l’approvazione del piano, arriva anche il via libera del Governo. Uno dei punti principali del documento riguarda la depenalizzazione dell’acquisto e del consumo di cannabis – anche ad uso ricreativo – fino ai 30 grammi per le persone maggiorenni, oltre che per la coltivazione, anch’essa ammessa entro certi limiti: due piante. Più stringente, invece, la regolamentazione delle attività di vendita, che potranno avvenire solo se in possesso di un’apposita licenza e rispettando un limite massimo di Thc – ancora da stabilire – per i minori di 21 anni. Per “sopprimere il mercato nero”, inoltre, anche le farmacie potrebbero iniziare a vendere cannabis. L’incognita più grande resta al momento la produzione. “La legalizzazione della cannabis è necessaria se vogliamo porre fine alla nostra infruttuosa lotta contro la criminalità legata alla droga – ha fatto sapere su Twitter il ministro Lauterbach -. La legge ne ridurrà anche i consumi, in particolare tra i giovani. Gli obiettivi sono una salute migliore e meno consumi”.
E l’Italia?
Nel nostro Paese, il riferimento normativo è il testo unico 309 del 1990, che regola la produzione, il commercio e l’uso delle sostanze stupefacenti che, a prescindere dai loro effetti, sono ritenute illegali. L’unica modalità di assunzione legale è quella a base di cannabinoidi previa prescrizione del medico curante e quindi ad uso terapeutico; per l’uso ricreativo, non c’è ancora stata invece una depenalizzazione, anche se la legge numero 242 del 2016 ha introdotto la possibilità di consumare marijuana legale o “light”, cioè con livelli di Thc compresi tra lo 0,2% e lo 0,6% (il cosiddetto CBD). Sono in tanti, comunque, a chiedere al Governo un passo in avanti in tal senso, anche se, per ora, non ci sono segnali incoraggianti. Proprio ieri, nel corso del suo primo intervento da premier per la fiducia alla Camera, Giorgia Meloni ha ribadito di non essere d’accordo con la liberalizzazione delle droghe leggere. “L’Italia non è un Paese per giovani – ha affermato -. La nostra società nel tempo si è sempre più disinteressata del loro futuro, persino del diffuso fenomeno di quei giovani che si auto-escludono dal circuito formativo e lavorativo, così come della crescente emergenza delle devianze, fatte di droga, alcolismo, criminalità. E la pandemia ha decisamente peggiorato questa condizione, ma la risposta di certa politica è stata promettere a tutti la cannabis libera. Perché era la risposta più facile”. “Noi non siamo qui per fare le cose facili”, ha concluso, non mostrando ampi margini di manovra in tal senso.