Caravaggio Io sono leggenda e un futuro tutto da decifrare. Sembra un cluster di parole chiave folli ma, invece, racchiude tutto il senso del nuovo singolo del cantautore di Latina, tra i nomi più interessanti e attivi della scena indie italiana. Famoso per la sua vocalità morbida, per il sound curato e per gli outfit strabilianti, l’artista abbina un’intensa attività live (curata da Gatto Nero Booking) a frequenti nuove pubblicazioni discografiche autogestite. Tutto questo lo ha raccontato al cantautore Bussoletti all’interno di Bagheera, la giungla di Radio Cusano Campus che va in onda tutti i giorni dalle 17 alle 19 in pieno drive-time. Ecco i passaggi clou dell’intervista.
Caravaggio Io sono Leggenda, il senso del pezzo
“Strizzo l’occhio a un certo cinema distopico come “Blade Runner”, “L’esercito delle dodici scimmie” o lo stesso film di Will Smith che cito nel titolo perché è quel che respiro ora e ho respirato in questi mesi di paura e preoccupazione. Non mi esprimo su quel che sarà e che verrà ma è certo che alcuni scenari sembrano meno impossibili rispetto al passato. Io stesso durante il lockdown ho avuto le mie difficoltà, che non nascondo. In molti hanno ritrovato il tempo di scrivere e leggere ma ho visto anche tanta angoscia.”
Caravaggio Io sono Leggenda, la vocalità
“Ho sempre avuto istintivamente la facilità ad usare i falsetti, tanto che spesso mi paragonavano a Ivan Graziani che è un artista che personalmente adoro. Negli anni ho approfondito la questione perché il corpo cambia e con esso anche la voce. Diventa importante per un artista esplorare sempre nuove strade espressive e questa mia evoluzione la si sente facilmente riascoltando i primi lavori. Se riascolto le mie prime cose, provo una certa nostalgia. Sembrano foto di quando sei piccolo, che guardi con tenerezza.”
Sulla scena artistica di Latina
“Vivo a Latina perché sono di qua e perché non mi posso permettere Los Angeles. Scherzi a parte, sono orgoglioso della mia città e la scena musicale del luogo sta crescendo molto. Penso a personaggi indie come Chiazzetta ma anche a cantanti ormai enormi come Calcutta o, addirittura, internazionali come Tiziano Ferro. Ecco lui secondo me è il sindaco, ha aperto la strada a tutto un movimento che non si è più fermato.”
Su come è nato il suo nome d’arte
“Stavo vivendo un lungo periodo difficile a livello umano che “toccava” anche la mia voce. Una notte mi venne in sogno Michelangelo Merisi, il Caravaggio pittore, che mi esortò apertamente a continuare a fare la mia arte. Fu un’illuminazione, il suo incoraggiamento arrivò proprio quando stavo pensando di smettere per sempre. E là ho capito che non continuerò ad essere quel che sono e a fare musica solo quando, e se, sarò travolto da qualcosa di altrettanto grande. Considerata la mia passione per le sette note, la vedo difficile.”
Sull’oufit
“Credo che vedere Caravaggio in “Io sono leggenda” faccia parte della mia artisticità perché mi esprimo con la musica ma anche con la cura dell’aspetto visivo. E’ talmente importante per me quest’aspetto che ho collaborato, negli anni, con diversi stylist. Ora in squadra ho la bravissima Stefania Romagna che ho contattato sui social senza troppe speranze e invece è entrata nel mio mondo.”
Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Caravaggio sul suo nuovo singolo “Io sono leggenda”:
https://www.radiocusanocampus.it/it/caravaggio-io-sono-leggenda