Tra gli interventi relativi alle dichiarazioni di voto di ieri alla Camera dei Deputati c’era grande curiosità e attesa per il primo discorso di Giuseppe Conte come Onorevole: il leader del Movimento 5 Stelle (M5s) ha incalzato la premier Giorgia, ripresa più volte dalle telecamere in attesa di una sua reazione, sul suo “draghismo” e sul tema del reddito di cittadinanza (rdc).
In particolare, l’ex avvocato e professore ha confrontato l’evasione fiscale causata dal sussidio pentastellato (1%) con i fenomeni di corruzione (90%), chiedendo a Meloni come mai non venga riservata altrettanta indignazione a una piaga così diffusa nel nostro Paese.
Conte Rdc, per il leader M5s è tutto “furore ideologico”
Giuseppe Conte promette “opposizione intransigente” rispetto al governo Meloni dopo il voto alla sfiducia di ieri alla Camera e assicura battaglia del M5s sul reddito di cittadinanza (rdc). Per il leader pentastellato c’è grande “furore ideologico” intorno al tema, che oscura il vero valore sociale della misura (“L’Istat ci ha detto che ha salvato un milione di persone dalla povertà“) di protezione sociale in molti altri Paesi. E dire che “chi lo percepisce è idoneo a lavorare commette atto di tautologia (ossia dire una cosa che è necessariamente vera, ndr)”. Pertanto, ribadisce l’invito a “lavorare insieme per migliorare le politiche attive del lavoro” prima di presenziare all’assemblea dei 5 Stelle.
Assemblea a cui parteciperà anche il garante Beppe Grillo, il quale ha fatto notizia per il cartello esposto davanti alle finestre del suo appartamento all’Hotel Forum (la tradizionale residenza romana dell’ex comico). Al suo interno campeggia la scritta “No interviste senza abbonamento”, leitmotiv ribadito poi anche questa mattina durante il tragitto verso il quartier generale pentastellato. Il garante ha poi portato i suoi saluti ai parlamentari eletti, ricordando la regola dei due mandati “costata” alcune mancate rielezioni. L’unica concessione fatta ai cronisti è che “Non c’è spazio per correnti o correntine: siamo più uniti che“.
Parole di indifferenza verso il M5s sono arrivate invece da Calenda, nel triangolo politico che coinvolge anche Pd e Terzo Polo. Il leader di Azione smentisce possibilità di dialogo con Conte (“Non la pensiamo allo stesso modo su nulla”) continuando a incalzare Letta affinché cessi il suo atteggiamento vittimista e inizi un’opposizione seria e costruttiva.