Chiuse le questioni legate alle nomine di Camera e Senato, e con la Premier Giorgia Meloni che sta per ottenere la fiducia anche alla camera bassa, è partito il gran ballo relativo alle commissioni di vigilanza dei servizi segreti (Copasir) e servizi radiotelevisivi (Rai). Solo la prima spetta all’opposizione per precisa disposizione di legge ma è prassi che, ambedue, vengano assegnate a dei presidenti eletti tra i gruppi non appartenti alla maggioranza di governo. Ecco allora che Copasir e Rai diventano un affare tutto del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e del Terzo Polo. Sono già iniziate le manovre e le strategie delle parti in quanto, com’è noto, la sintonia non sarebbe totale. Anzi, sono state lapalissiane le dichiarazioni incrociate che hanno fatto intendere come, in opposizione al centrodestra, ci saranno dei veri e propri cani sciolti. Ognuno per sé. Insomma, è bagarre.
Copasir e Rai: le trame per ottenere le commissioni
Copasir e Rai, una vicenda tutta da vivere. L’impressione è che il polo protagonista della contesa possa essere il terzo, quello corrispondente alla federazione Azione/Italia Viva. Carlo Calenda e Matteo Renzi, infatti, denunciano un’operazione di ostruzionismo da parte del Pd e del M5s: l’accusa è che, grazie ad una precisa mossa di Conte e Letta, il terzo polo sia stato volontariamente escluso dalle nomine relative alle vicepresidente e agli uffici di Camera e Senato. Il Terzo polo, dunque, si sente nella condizione di pretendere almeno una delle due commissioni di vigilanza. Fonti parlamentarie riportate dall’AGI parlano, in riferimento al Terzo Polo, di “Un atteggiamento corsaro, giocando a creare confusione su tutto”. Sappiamo bene che Renzi immagina Maria Elena Boschi alla vigilanza Rai. Ma la concorrenza da battere è tutt’altro che esigua.
Ancora più complicato l’affaire Copasir. “Non ci penso nemmeno” dice Renzi – via AGI – circa una sua nomina. Dal Nazzareno sono convinti, invece, che questa casella finirà a loro. Tant’è che sarebbero pronti a schierare uno tra Enrico Borghi e Lorenzo Guerini. Momentaneamente staccato il Movimento 5 Stelle che, però, difficilmente resterà mero spettatore. Pentastellati e dem potrebbero fare fronte comune per portare il Terzo Polo all’interno di un discorso interno e volto a trovare una quadra: “Se Azione-Iv accettano l’idea del coordinamento delle opposizioni – riportano fonti di AGI – ci si può sedere e trovare un accordo con tutti. In caso contrario, se si sottraggono per fare i corsari, ci si conta su tutto”.
La terza commissione
Occhio però alla possibile nascita di una terza commissione di vigilanza, quella legata al Covid. Doveva nascere già nella scorsa consiliatura e Giorgia Meloni ha dato apertura in questo senso. Nel suo discorso alla Camera, tra l’altro, ha fatto accenno a possibili risalite pandemiche. Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti al Parlamento, ha spiegato:
È una cosa che possiamo prendere in considerazione. Questa commissione sarebbe dovuta nascere la scorsa legislatura, Renzi l’aveva annunciata, ma poi non se ne è fatto nulla con la campagna elettorale. Io penso che una commissione di indagine possa nascere, potrebbe anche essere che la guidi un esponente dell’opposizione, ma che la guidi un esponente dell’opposizione o maggioranza, io credo che vada fatta luce la gestione di fondi pubblici in maniera molto molto opaca, se c’è la commissione che indaga su questo per me è la benvenuta
Se le commissioni diventassero tre il gioco tra Pd, M5s e Terzo Polo potrebbe trovare un incastro perfetto. Ma occorre parlarsi. E, ad oggi, la disponibilità sembra a fasi alterne. Una cosa è certa: per Copasir, Rai e (forse) Covid, sarà battaglia vera.