James Cameron si unisce alla schiera di registi che se la prendono con i cinecomics Marvel e DC.
James Cameron contro Marvel e DC: “Personaggi si comportano come i ragazzini del college”
Si allunga la lista di grandi registi che vanno all’attacco dei cinecomics della Marvel e della DC. Dopo Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, è ora la volta di James Cameron prendersela con Iron Man, Captain America, Batman e Superman. Proprio lui, che negli anni Novanta avrebbe dovuto dirigere un adattamento dell’Uomo Ragno, poi cancellato prima di venir affidato a Sam Raimi all’inizio degli anni Duemila.
Cosa ha detto Cameron contro Marvel e DC?
In un’intervista rilasciata al New York Times (via Variety), il regista ha fortemente criticato la scarsa maturità dei personaggi di questi blockbuster.
“Quando guardo questi film così grandi e spettacolari – Marvel e DC, sto parlando con voi – vedo dei personaggi che, a prescindere dalla loro età, si comportano tutti come se fossero ragazzini del college. Hanno delle relazioni ma è come se non le avessero. Non appendono mai i loro speroni da eroi dei western per restare a casa a prendersi cura dei loro figli. Dove sono tutte quelle cose che sono fondamentali per ognuno di noi e che ci danno forza, amore e uno scopo? Quei personaggi non ne fanno esperienza, e credo che questa non sia la maniera giusta di fare film“.
Perché Cameron se l’è presa con i cinecomics?
L’attacco di Cameron parte da una sua riflessione a proposito di Avatar: La Via dell’Acqua, sequel di Avatar del 2009, in arrivo nei cinema italiani il 14 dicembre di quest’anno (due giorni dopo negli Stati Uniti), e dei suoi due protagonisti, Jake Sully (Sam Worthington) and Neytiri (Zoe Saldana), più maturi e responsabili, secondo il regista, degli eroi dei cinecomics.
“Zoe e Sam sono diventati genitori in questi 15 anni. Nel primo film il personaggio di Sam saltava sul dorso di quella creatura volante e, come conseguenza di quel folle e quasi suicida atto di fede, cambiava il suo destino e il corso della storia. Allo stesso modo, quello interpretato da Zoe faceva un balzo dal ramo di un albero, convinta che ci sarebbe stato un cespuglio di foglie meravigliose ad attutire la sua caduta. Ma ora sono genitori e il loro modo di pensare è diverso. Quello che voglio dire, essendo padre di cinque figli, è: ‘Cosa succede quando questi personaggi maturano e si rendono conto che hanno delle responsabilità che vanno oltre la loro sopravvivenza?”
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