Nuova intervista per il ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale si è soffermato sul voto di fiducia alla Camera (oggi previsto quello al Senato) e ha poi spiegato l’orientamento sul dossier Ucraina al Corriere della Sera.
Sul discorso tenuto ieri a Montecitorio da Giorgia Meloni, il co-fondatore di Fratelli d’Italia lo definisce “serio, di alto livello, con un orizzonte temporale decennale e senza fare slogan su una futura rielezione”. Sul concetto di continuità con il Governo Draghi, altro tema emerso, Crosetto sottolinea che “tutto ciò che è stato fatto di buono va portato avanti“.
Guido Crosetto conferma la posizione europeista del Governo
Guido Crosetto, ministro della Difesa, è stato protagonista di un’intervista dove traccia un primissimo bilancio dell’insediamento del governo targato Giorgia Meloni e spiega quali saranno i prossimi passi sulla guerra in Ucraina.
Partendo proprio da quest’ultimo punto, il ministro conferma che la posizione dell’Italia sarà allineata a quella dell’Europa (ossia di sostegno bellico) ma che sulla dotazione da inviare a Kiev servirà prima un confronto con gli altri Paesi membri:
Il presidente italiano sa perfettamente che deve dialogare con tutte le nazioni europee e costruire un asse con tutti per raggiungere gli obiettivi. Ci sono mete che possiamo raggiungere da soli e altre che raggiungeremo se ci muoveremo tutti insieme in Europa. Con Macron ha iniziato la costruzione di un rapporto di considerazione e fiducia e con gli altri leader lo costruirà nel prossimo periodo. Anche se con alcuni questo rapporto c’è già.
Sull’impatto che ciò avrà verso le finanze pubbliche (l’impegno attuale prevede di non superare la soglia del 2% del Pil), Crosetto conferma che “non ci sarà una riduzione” sebbene bisognerà osservare il quadro finanziario attuale dell’Italia:
È un impegno che ha preso lo Stato italiano e che la maggioranza uscente, compreso Conte, aveva definito con una tempistica che dura cinque anni. Quindi non ci sarà una riduzione di quell’impegno e comunque vedremo cosa consentirà il quadro di finanza pubblica.
Il discorso sul tema si conclude con una stoccata a Conte, il quale ha comunicato che voterà contro futuri invii di armi:
Sarà un problema, sì, nel senso che su temi così importanti sarebbe meglio avere il Parlamento unito. Conte dovrà spiegare perché ha deciso di assumere una posizione diversa, visto che il M5S l’invio di armi lo ha votato.
Crosetto sul rapporto con Zelensky e l’Ucraina
Il passaggio successivo riguarda il dialogo con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Qui Crosetto lascia tutto aperto, sottolineando che si potrà discutere del dossier “quando sarà acquisita la fiducia anche al Senato”: per ora rimane sul tavolo l’invito del leader di Kiev al nuovo presidente del Consiglio:
È prematuro. Non si può rispondere prima che ci siano stati questi incontri. Meloni parlerà con gli altri presidenti della Ue e insieme si deciderà la linea dei prossimi mesi, come è stato quando a Palazzo Chigi c’era Draghi.
Sul versante delle relazioni europee, il ministro della Difesa conferma l’intenzione del governo di rinforzare l’asse con Francia e Germania così come la stessa Meloni ha ribadito ieri nella contro-replica alle discussioni alla Camera. In tale direzione va letto l’incontro con Emmanuel Macron di lunedì, mentre “con altri leader esiste già un rapporto di considerazione e fiducia”.