Prende sempre più forma il Governo Meloni che, dopo l’ok della Camera, nella giornata di oggi si prepara a ottenere la fiducia del Senato. Diversamente dai 237 voti incassati per la “prima” fiducia, quest’oggi a Palazzo Madama Giorgia Meloni potrà contare su una maggioranza di 116 voti su un totale di 206 (sei sono senatori a vita).
Dopo l’exploit alle elezioni, Fratelli d’Italia conta ben 63 senatori a cui si aggiungono i 18 di Forza Italia, i 29 della Lega e i 6 di Civici d’Italia Noi Moderati. Dall’altro canto invece, a guidare il fronte dell’opposizione ci saranno il Partito Democratico con 38 senatori, seguito dai 28 del Movimento 5 Stelle e infine il Terzo Polo con 9.
Chiuderanno le votazioni, il gruppo per le Autonomie con 7 senatori, e i 7 del Misto fino a un senatore non iscritto. Ricordiamo tuttavia che la maggioranza perderà un “sì” dopo l’elezione di Ignazio La Russa come Presidente del Senato che, come consuetudine, non voterà nell’occasione.
Governo Meloni, l’iter per il voto di fiducia al Senato
Nella giornata di oggi, mercoledì 26 ottobre, si vota la fiducia al Senato del governo Meloni. Secondo quanto comunicato da Palazzo Madama, la discussione si svolgerà domani, con orario di inizio fissato alle ore 13; la replica del Presidente del Consiglio è prevista intorno alle ore 16.30, seguiranno le dichiarazioni sul voto di fiducia e la chiama (intorno alle ore 19). Sotto quest’ultimo profilo non sia attendono sostanziali novità rispetto agli orientamenti espressi alla Camera.
Intanto nella serata di ieri Palazzo Chigi ha comunicato l’avvenuto colloquio telefonico tra la neo premier italiana Giorgia Meloni e il presidente Usa Joe Biden. Il riassunto dei contenuti ha riguardato l’intenzione reciproca di lavorare congiuntamente sul fronte dell’alleanza transatlantica per affrontare le complicate sfide del presente in cui sono impegnate le democrazie occidentali. Nelle rispettive note si leggono anche quali siano gli impegni comuni: guerra in Ucraina, posizione della Cina e crisi energetica.
I primi commenti sul governo Meloni
In attesa dell’esito dal Senato, gli esponenti dei vari partiti hanno iniziato a commentare le speranze e gli obiettivi su cui credono che Giorgia Meloni debba puntare. In serata, ad esempio, Raffaella Paita di Italia Viva aveva strizzato l’occhio alle scelte della futura premier in ottica emergenza sanitaria:
Abbiamo apprezzato le parole di Meloni sull’indicazione della commissione di inchiesta sul Covid: siamo stati i primi a chiederla per chiarire molte opacità sulla gestione della pandemia, dall’acquisto di dispositivi sanitari alla missione dei russi nei nostri ospedali durante il governo Conte. Crediamo inoltre sia giusto vada alle opposizioni.
Più critico invece il commento di Calenda che ha dichiarato:
Giorgia Meloni ha fatto un’infinita lista della spesa con dentro tutti i mali italiani, ma senza una traccia sul “come” fare le cose. Non c’è alcuna scelta, né idea di Paese. Sembrava di ascoltare Conte o Rumor, altro che rivoluzione sovranista. Tutta fuffa, una noia mortale.
Infine, Debora Serracchiani del Pd che è partita da una considerazione sulla presenza delle donne al governo:
C’è, ed è importante, una donna presidente del Consiglio ma non basta e rompere il tetto se poi ne passa una sola di donna. Sull’emancipazione, su quello che vuole fare, sui servizi per scegliere cosa fare della vita mi pare che la Meloni abbia detto ben poco. I diritti sono patrimonio comune ma in tanti Paesi europei, come Polonia e Ungheria, abbiamo visto che si possono perdere. Vorremmo maggiori rassicurazioni sulle donne dalla Meloni, ieri non ne ha parlato. Anche la nomina della Roccella va in una determinata direzione. Su questo le opposizioni hanno rilevato che saranno dure e ferme.