La Galleria Borghese accoglie il suo pubblico con una mostra 2022-23 avviata proprio oggi. Si tratta di una novità dedicata alla pittura su pietra a Roma tra il Cinquecento e il Seicento.
Un evento unico, capace di condurre i visitatori alla scoperta della figura di Sebastiano del Piombo, che elaborò la tecnica della pittura su pietra, prima del sacco di Roma del 1527 ad opera dei lanzichenecchi: il pittore si era ispirato ad una tecnica citata da Plinio ed aveva presto avuto successo con la sua tecnica, a causa delle ingenti distruzioni riportate dall’Urbs. Si era, infatti, diffusa l’idea che la pietra avrebbe reso la pittura immortale, a differenza delle tele, che andavano rovinate molto più facilmente.
Galleria Borghese Mostra 2022-23: Meraviglia senza tempo
La mostra “Meraviglia senza tempo. Pittura su pietra a Roma tra Cinquecento e Seicento” è stata aperta al pubblico oggi 25 ottobre 2022 e continuerà ad essere visitabile fino al giorno 29 gennaio 2023, ultimo giorno della mostra.
L’iniziativa è a cura di Francesca Cappelletti e Patrizia Cavazzini ed è arricchita da un catalogo edito da Officina libraria, con introduzione della curatrice Francesca Cappelletti e testi di Patrizia Cavazzini, Piers Baker-Bates, Elena Calvillo, Laura Valterio, Judy Mann e Francesco Freddolin.
La mostra, inoltre, è arricchita dalla pubblicazione Alla ricerca dell’eternità. Dipingere sulla pietra e con la pietra a Roma. Itinerari, che è curata da Francesca Cappelletti e Patrizia Cavazzini e che è incentrata su alcuni luoghi significativi di Roma, spesso poco noti, che attestano la diffusione della pratica della pittura su pietra a Roma e che permettono al lettore di cogliere il significato della ricerca pienamente, anche quando la mostra sarà conclusa.
Un programma per percorsi
La mostra ospita oltre 60 opere provenienti da musei italiani e stranieri e da importanti collezioni private e si snoda per otto percorsi, ognuno capace di guidare il visitatore in un percorso di eternità e arte, di materiali primordiali e botteghe di artisti.
Il primo percorso è intitolato La pietra dipinta e il suo inventore ed è dedicata al potere della pietra di eternare ogni arte: l’uso di metalli e marmi come supporto alla pittura, allora, sembra avvicinare il colore più effimero alla scultura, dandole la forza di vincere ogni tempo.
Lo mostrano, per esempio, opere come il Ritratto di Filippo Strozzi (1550 c.) di Francesco Salviati, su marmo africano, o quello di Cosimo de Medici (1560 c.) attribuito al Bronzino, su porfido rosso.
Ancora, vi è il percorso Una devozione eterna come il marmo, dedicata ad opere che fungevano da talismani con i poteri magici che erano loro attribuite e che spesso ritraevano soggetti sacri: è il caso di Adorazione dei magi (1600 – 1620) su alabastro di Antonio Tempesta.
Poi, c’è una parte intitolata Fermare la bellezza, che raccoglie tre immagini femminili del pittore toscano Leonardo Grazia dedicati a Ebe, Lucrezia e Cleopatra; nella sezione Antico e Allegoria, invece, si trovano opere dedicate a temi della poesia.
Troviamo anche Una notte nera come la pietra, dedicata all’utilizzo di pietre scure per dipingere scenari notturni, in cui risaltano le finiture dorate; alla fine, abbiamo le sezioni Dipingere con la Pietra e Pietre Preziose e Colorate, in cui i fondali di pietra paesina e il lapislazzulo vengono esaltati dalla bravura del pittore.
Infine, la collezione Il colore delle pietre è dedicata ad oggetti straordinari, come dei piccoli altari, stipi e orologi, dalle forme architettoniche complesse e adorni di piccole sculture, rilievi e pittura.
A volte, il marmo e la pietra si confronta e si scontra il materiale utilizzato, come nel caso dell’orologio che misura il tempo, cui fa da contrappunto il materiale durevole che lo compone, simbolo dell’eternità.