Dopo il discorso tenuto quest’oggi da Giorgia Meloni, nel quale è stato presentato il programma del nuovo governo, sono arrivate le reazioni dell’opposizione. Quasi tutti gli esponenti hanno recriminato alla nuova premier di avere parlato di problematiche generali senza offrire reali e concrete soluzioni, ma ciò che ha destato maggior “disdegno” è stato il richiamo al populismo e con richiami culturali alla destra.
Le principali reazioni dell’opposizione al nuovo governo Meloni
Sono subito arrivate le prime reazioni del segretario del Partito Democratico Enrico Letta, il quale ha ricordato che un mese fa si votava ed oggi già si ha un nuovo governo. Un segno, chiaro e distinto, che fa capire chi ha vinto le elezioni e quali sono le loro idee. Lo stesso Letta ha poi dichiarato che il suo partito non voterà la fiducia, perché a spaventare il Partito Democratico è la concretezza e non l’identità. In particolare lo stesso Letta ha definito un “passaggio da brividi” quello che la premier ha dedicato a covid e salute, ritenendosi orgoglioso di avere nel suo gruppo il ministro Roberto Speranza.
Lo stesso ex ministro ha poi sottolineato come nel suo discorso, la premier non abbia mai citato l’importanza dei vaccini, fondamentali per chiudere la fase più difficile della pandemia. “Ha forse ancora paura di scontentare i no vax che la hanno votata?” ha poi aggiunto Speranza. Zingaretti, invece, si è affidato ai social per far sapere il suo pensiero, postando sul proprio profilo Facebook “Giorgia Meloni ha proposto un’Italia più ingiusta: condono ai furbi, occhiolino agli evasori, meno tasse ai ricchi”, aggiungendo poi come non si sia affatto parlato delle disuguaglianze.
Anche l’ex premier Giuseppe Conte si è affidato ai propri social per far sapere il proprio pensiero, scrivendo:
“Dalla Presidente Meloni oltre un’ora di vuota retorica, condita da tanti slogan demagogici e i soliti richiami culturali della destra. I cittadini però non hanno ascoltato una sola parola su soluzioni per carobollette e crisi energetica. Meno male che erano pronti. Lei ha voluto sottolineare che questo governo è frutto della volontà popolare. E’ vero. Ma non avete la maggioranza dei cittadini. L’ho vista molto sicura, molto volitiva ma consiglieri prudenza”.
Commenti che lasciano spazio a poche interpretazioni e che riflettono anche il pensiero del resto dei deputati del Movimento 5 Stelle, come aveva dichiarato questa mattina Francesco Silvestri.
E’ arrivata anche la risposta di Carlo Calenda, che, senza mezze misure ha definito il discorso come una lista della spesa senza nessuna scelta o idea concreta e che ha ricordato un discorso di Conte.
“Il discorso di Giorgia Meloni è un’infinita lista della spesa condita con quintali di retorica ma nessuna traccia sul ‘come’ fare le cose. Nessuna scelta o idea di paese. E’ tutto un ‘ma anche’. Sembrava un intervento di Conte, altro che rivoluzione sovranista. Una noia mortale. Altro che allarme democratico, qui c’è un concreto rischio di galleggiamento.”