Il governo Meloni ha ufficialmente incassato la fiducia alla Camera. La lunga giornata politica di oggi termina così come da programmi con 235 voti a favore (maggioranza a quota 195), 154 contrari e 5 astenuti. Hanno votato 389 deputati su 400. La neo premier aveva esordito in mattinata a Montecitorio, con un discorso di ringraziamento a Mattarella e Draghi, prima di toccare diversi punti programmatici che – attraverso la composizione della sua squadra di Ministri – il suo governo si proporrà di perseguire, partendo dal caro bollette, fino a toccare il tema della pace fiscale.

Fiducia governo Meloni, le dichiarazioni di voto di Letta e Conte

Poco prima, sia Enrico Letta che Giuseppe Conte erano intervenuti non lesinando l’intenzione di una ferma opposizione durante la consueta dichiarazione di voto sulla fiducia al nuovo governo Meloni. Queste le parole del leader del PD:

Il fatto che un mese dopo il voto ci sia il governo è il segno più evidente di chi ha vinto le elezioni e di chi ha diritto di governare, noi facciamo gli auguri al nuovo governo. Ma lei non ci ha convinto e voteremo no alla fiducia. Saremo contrari al suo disegno presidenzialista. Non abbiamo capito cosa succederà alle bollette degli italiani, sul tema del disaccoppiamento e sul tetto del gas non abbiamo capito cosa succederà. Non abbiamo capito nulla di cosa sarà la legge di bilancio. Sul fisco abbiamo capito solo una parola: condoni, condoni e condoni. Non ci troverà.

Stesso discorso per quanto riguarda il numero 1 del M5S, il quale ha ‘suggerito’ alla Meloni di procedere con prudenza durante il suo mandato:

Meloni ha detto che questo governo ha un mandato popolare, è vero. Ma l’intera coalizione di centrodestra è stata votata da un elettore su 4: non avete la maggioranza dei cittadini. Consiglierei a Meloni prudenza. In un’ora e mezzo di discorso, la Meloni non ha mai accennato, in riferimento alla guerra, la nostra unica via d’uscita: la pace. Presidente Meloni, ci ha rassicurato che non ci saranno arretramenti sul diritto all’aborto, l’importante è dirlo a Roccella e Gasparri.