Mattinata di tensione all’università La Sapienza di Roma, dove si sono verificati scontri tra collettivi studenteschi di sinistra e le forze dell’ordine. Il motivo? La presenza nell’ateneo di Daniele Capezzone, giornalista ed ex deputato di Forza Italia, e di Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia: entrambi sono stati invitanti al convegno “Il Capitalismo – Il profilo nascosto del sistema” organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche.
A documentare l’accaduto sono gli stessi collettivi, a cominciare da “Cambiare Rotta” di ispirazione comunista. Alle 11 di questa mattina è scattata la manifestazione di protesta, tuttavia dagli striscioni antifascisti si è passati all’uso della forza quando una frangia degli studenti ha cercato di entrare dentro la Sapienza. Immediato l’intervento della polizia in assetto antisommossa.
Sapienza di Roma, la condanna della politica
Tutto a un tratto la Sapienza di Roma si trasforma nel teatro di una guerriglia urbana, con uno studente (successivamente identificato) arrestato per aver scagliato un asta di ferro contro gli agenti. Esplodono in rapida successione fumogeni, il clima si fa rovente. Sono due gli arresti complessivi mentre è indeterminato il numero di feriti.
Il collettivo Cambiare Rotta si scaglia contro la rettrice dell’Istituto, Antonella Polimeni, rea di aver “legittimato per anni la presenza di organizzazioni fasciste”. Sfogliando la cronistoria delle ultime settimane, si nota come già nelle giornate dell’elezione dei presidenti di Camera e Senato (lo scorso 13 e 14 ottobre) Cambiare Rotta avesse manifestato il suo dissenso tramite l’affissione di striscioni nel centro della città.
Da tempo c’è una vera e propria faida con il collettivo rivale di estrema destra, Azione Universitaria. Intanto arrivano reazioni di condanna per quanto accaduto da diverse personalità politiche della sinistra romana, le quali evidenziano come “le immagini delle manganellate che girano da ore sono una ferita per la città e per il paese“.