L’infortunio accusato da Matteo Berrettini nel corso del torneo ATP di Napoli di settimana scorsa, ha complicato il finale di stagione. L’italiano, infatti, dando forfait all’ATP Vienna 500 ha sostanzialmente detto addio alle speranze di poter partecipare alle ATP Finals 2022 in programma in quel di Torino.
D’altro canto, però, Berrettini ha tutta l’intenzione di riprendersi il più presto possibile, per non dove saltare anche la fase finale di Coppa Davis 2022 dove l’Italia ha strappato la qualificazione con merito.
Infortunio Berrettini, le parole di coach Santopadre
Con coach Santopadre intervistato ai microfoni del Corriere dello Sport, è tempo di fare un bilancio della stagione che sta giungendo al termine:
È importante che ogni tanto si interroghi, soprattutto nei periodi più bui. Matteo è un ragazzo profondo e questo tipo di esternazione fa parte del suo modo di essere. Questa caratteristica lo ha portato quotidianamente a reagire e a ricercare la miglior versione di se stesso. Nonostante la drammaticità sportiva del momento, l’ha presa con la giusta filosofia. Non possiamo certamente lamentarci con madre natura, anzi dovremmo ringraziarla. Diversamente non sarebbe arrivato dov’è adesso. Pochi ragazzi hanno la sua dedizione al lavoro e questa spiccata capacità d’analisi e di autocritica. Dev’essere orgoglioso di com’è riuscito a superare i propri limiti sin dai primi risultati ottenuti. Ha fatto passi da gigante e sono fiero di lui.
Quindi:
I numeri difficilmente mentono, anche se si possono interpretare. Il grande giocatore è quello che pur non essendo al top riesce a mantenere una grande costanza di rendimento. Se andiamo a vedere la media punti e il rapporto tra tornei giocati e classifica, Matteo è sicuramente fra i migliori al mondo. È innegabile, a noi tutti piacerebbe vederlo giocare in maniera continua per vedere fino a dove potrebbe spingersi. Con questi stop and go frequenti che avrebbero messo al tappeto chiunque, per tanti versi è stata una stagione positiva se l’analizziamo nella complessità del suo insieme”.
Poi, sulla Coppa Davis:
Purtroppo prima di Bologna non se l’era potuta godere mai appieno quest’esperienza. Questa è una competizione a cui tiene tantissimo per diverse ragioni. A Matteo piace mettersi in gioco e prendersi le proprie responsabilità. Inoltre credo che sia un valore aggiunto far parte di un team in cui sai di avere un ruolo importante e con cui condividi tempo e sudore.