Chi sono le donne citate da Giorgia Meloni nel suo primo discorso ufficiale da premier? Alla Camera per ottenere la fiducia, stamattina la leader di Fratelli d’Italia si è abbandonata ad un ringraziamento sentito nei confronti delle donne che, nel tempo, “hanno costruito la scala” che oggi le ha permesso di salire sul tetto d’Italia per ricoprire questo importante ruolo: è la prima donna nella storia italiana a farlo.

Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle – ha affermato la neopremier – oggi non può non esserci anche quello di essere la prima donna capo del governo di questa Nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto, mi trovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che in questo momento affrontano difficoltà per affermare il proprio talento o, più banalmente, il diritto a vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani. Ma penso anche con riverenza a coloro che hanno costruito con le assi del loro esempio la scala che oggi consente a me di salire e di rompere il pesante tetto di cristallo che sta sulle nostre teste.

Ecco chi sono le donne citate da Giorgia Meloni

Dopo l’introduzione, la premier si è soffermata sulle “donne che hanno osato, per impeto, per ragione o per amore”.

Come Cristina Trivulzio di Belgioioso, elegante organizzatrice di salotti e barricate. O come Rosalia Montmasson, testarda al punto da partire con i Mille che fecero l’Italia. Come Alfonsina Strada, che pedalò forte contro il vento del pregiudizio. Come Maria Montessori o Grazia Deledda che con il loro esempio spalancarono i cancelli dell’istruzione alle bambine di tutto il Paese. E poi Tina Anselmi, Nilde Iotti, Rita Levi Montalcini, Oriana Fallaci, Ilaria Alpi, Maria Grazia Cutuli, Fabiola Giannotti, Marta Cartabia, Elisabetta Casellati, Samantha Cristoforetti, Chiara Corbella Petrillo.

La prima ad essere citata dalla Meloni è Cristina Trivulzio di Belgioso, giornalista e nobildonna nata a Milano a inizio Ottocento, che partecipò attivamente al movimento risorgimentale italiano, pubblicando anche diversi giornali rivoluzionari; ma a lei ne seguono molte altre. Rosalia Montmasson, moglie di Francesco Crispi, ricordata come l’unica donna ad aver preso parte alla famosa spedizione dei Mille di Garibaldi, che avrebbe unificato l’Italia; Alfonsina Strada, ciclista e prima donna a competere in gare prettamente maschili, come il Giro di Lombardia e il Giro d’Italia; Maria Montessori, educatrice, pedagogista, neuropsichiatra infantile e scienziata, che ha rivoluzionato l’educazione, dando vita all’innovativo metodo che porta il suo nome in tutto il mondo. Ma ci sono anche Grazie Deledda, scrittrice sarda, prima donna a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura; Tina Anselmi, politica, partigiana e insegnante italiana, la prima ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana; Nilde Iotti, la prima presidente donna della Camera e Rita Levi Montalcini, ricordata per il Premio Nobel per la Medicina nel 1986. Giorgia Meloni ha poi citato Oriana Fallaci, scrittrice e giornalista, inviata speciale di guerra; Ilaria Alpi, fotoreporter uccisa a Mogadiscio; Maria Grazia Cutuli, assassinata in Afghanistan; Fabiola Giannotti, la fisica italiana che dal 2016 dirige il Cern di Ginevra; Marta Cartabia, la giurista che per prima ha ricoperto il ruolo di Presidente della Corte Costituzionale; Maria Elisabetta Casellati, ex Presidente del Senato della Repubblica. Infine, Samantha Cristoforetti, recentemente nominata comandante della Stazione Spaziale Internazionale, e Chiara Corbella Petrillo, una donna proclamata serva di Dio dalla Chiesa Cattolica nel 2018.

Grazie! Grazie per aver dimostrato il valore delle donne italiane, come spero di riuscire a fare anche io – ha concluso la premier.