Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier è arrivato in treno nella capitale ucraina. Incontrerà in serata il presidente Volodymyr Zelensky. Intanto Mosca continua nel sostenere la minaccia di una “bomba sporca” Ucraina. Oggi Consiglio di sicurezza Onu. Interviene il presidente ucraino: “All’Italia chiedo armi di difesa aerea. La Meloni mi ha promesso continuità con Draghi”.

Previsto stasera incontro fra Steinmeier e Zelensky

Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier incontrerà in serata il presidente Volodymyr Zelensky. La scorsa settimana, il viaggio del Presidente federale a Kiev era stato annullato con breve preavviso per motivi di sicurezza. La Russia intende sollevare oggi al Consiglio di Sicurezza Onu la sua accusa secondo cui l’Ucraina starebbe pianificando un attacco con “bombe sporche”.

Considereremo l’uso delle bombe sporche da parte del regime di Kiev come un atto di terrorismo nucleare 

Ha scritto l’ambasciatore di Mosca alle Nazioni Unite Vassily Nebenzia in una lettera a Guterres e al Consiglio di sicurezza. Intanto gli Stati Uniti ribadiscono che sosterranno l’Ucraina ma non entreranno in guerra. 

Ucraina, Aiea invierà ispettori in due centrali nucleari

Il direttore generale del’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, invierà nei prossimi giorni ispettori in due centrali ucraine per “individuare eventuali attività e materiali nucleari non dichiarati”, lo riporta Ukrinform. Il capo dell’Aiea ha tenuto a precisare che l’agenzia ha ispezionato una di queste località un mese fa (l’impianto di Zaporizhzhia, ndr), sottolineando che “non sono state trovate attività o materiali nucleari non dichiarati”.

Le due centrali, di cui Grossi non ha fatto i nomi, sono state visitate regolarmente dagli ispettori dell’Agenzia, ha detto il capo dell’Aiea aggiungendo di avere ricevuto una richiesta scritta dall’Ucraina per l’invio degli ispettori. 

Zelensky: “Ho sempre voluto parlare, ma non con pistola puntata alla tempia”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista al Corriere della Sera, ha affermato di essere aperto ad un dialogo, ma solo quando le truppe russe si ritireranno:

Io ho sempre voluto parlare, ma non con la pistola puntata alla tempia. Sin dall’inizio non è stato un dialogo, ma una lunga serie di ultimatum imposti con la forza da Putin. Non è nelle mie mani di fermare la guerra: ciò che posso fare è non perderla, combattere per difendermi, sono loro che hanno invaso la nostra terra per massacrarci e lo hanno iniziato sin dal 2014 occupando la Crimea. Si combatte in Ucraina, non sul territorio russo. Se si ritireranno, allora sarà possibile iniziare a trattare e cominciare a convivere da Paesi vicini. 

E ha aggiunto:

Mosca non ha mai voluto un vero dialogo nel rispetto reciproco, ha imposto soltanto che noi riconoscessimo situazioni raggiunte con la forza. La Russia tratterà solo quando avrà capito che non può vincere militarmente.

“Bomba sporca? Mosca cerca una giustificazione”

Il presidente ucraino considera poi l’accusa della bomba sporca ucraina da parte di Mosca una pretesto per attuare un genocidio:

I russi vogliono spaventare, intimidire, possono preparare una provocazione. Potrebbero colpire infrastrutture nelle centrali nucleari per poi dire che in quel luogo si stava producendo materiale atomico. Mosca cerca giustificazione.