Differenza tra carbonara, amatriciana e gricia. Vi è mai capitato di avere voglia di mangiare qualcosa di diverso? La routine di tutti i giorni ci porta a preparare spesso piatti veloci e semplici da realizzare: siamo soli e dobbiamo scappare a lavoro oppure anche se abbiamo tempo magari non ci pensiamo più di tanto e ci “spariamo” uno spaghettino al pomodoro semplice semplice con basilico come tradizione di nonna vuole!

A me piace cucinare tanto, soprattutto quando siamo tra amici, percè a mio parere non c’è miglior luogo di incontro che mette tutti d’accordo della tavola!

E allora mi è capitato di cucinare quasi tutto, dalla carne al pesce tutti i piatti “li ho toccati e trasformati” anche a modo mio (sia chiaro solo in occasione di qualche richiesta a fronte di intolleranze o perché un mio amico non mangiava una cosa piuttosto che un altra, un pò come devi fare coi figli, anche per evitare di fare più di una cucina in presenza di più persone)

Ma io ho una zia romana di Roma, una di quelle che rivivrebbe altre sette vite purché rinasca romana che in una delle tante volte che ci siamo visti mi ha dato delle dritte, ma più che dritte mi ha dato delle ricette nel caso ogni tanto mi venisse in mente di cambiare la cucina abruzzese a favore di quella romana in una delle serate top tra amici e parenti.

La gricia, l’amatriciana e la carbonara sono i tre piatti golosissimi che appartengono all’arte culinaria romana. Quante volte voi avete mangiato una di questi tre piatti, dove li avete mangiati, ma poi erano stati preparati a regola d’arte? Sinceramente io sono molto “capriccioso” per il mangiare, sono uno di quelli che dice: – se me lo devo mangiare o mela mangio come si deve altrimenti niente! E allora vediamo un attimino insieme se vi va come si preparano ma soprattutto quali sono le differenze tra i tre piatti:

Per capire la differenza tra questi succulenti piatti dobbiamo rifarci un pò all’origine storica, tutti e tre discendono, dalla tradizionale cacio e pepe, ricetta povera. Guanciale pepe e formaggio gli ingredienti in comune.

Differenza tra carbonara amatriciana e gricia: la carbonara

La carbonara risiede, richiede l’utilizzo delle uova, per l’esattezza vengono adoperati i soli tuorli ma ciò che fa la differenza è che bisogna aggiungerli a crudo, sulla pasta appena scolata e ancora calda. Il tutto condito col soffritto del guanciale (e non con la pancetta), col pecorino e pepe. Il tipo di pasta? senza nemmeno chiederlo gli spaghetti. (chiaro è che se a un bambino non piacciono gli spaghetti potete utilizzare un altro formato di pasta, ma solo per i bambini l’eccezione, intesi?)

Le origini storiche vogliono la carbonara come il piatto in grado di fornire energia ai carbonai, i boscaioli che nell’800 ricavavano il carbone dalla legna sugli Appennini.

Alcuni la collegano ai soldati americani, che durante la Seconda Guerra Mondiale, assaggiarono la pasta “cacio e ova” abruzzese preparata dai carbonai o dai carbonari come si dice in romanesco (da qui potrebbe derivare il nome “carbonara”). 

Da lì, aggiungere il guanciale venne quasi naturale, anche per la zona in cui la ricetta veniva realizzata e, forse, anche la pancetta affumicata, il famoso bacon, importato direttamente dagli Stati Uniti.

Differenza tra carbonara amatriciana e gricia: amatriciana

L’amatriciana è un piatto che deve il suo nome ad Amatrice, paese nel quale nasce questa ricetta, e anche il Pecorino che si utilizza non è quello romano Dop, ma è il Pecorino di Amatrice, dal sapore più delicato e meno piccante.

Il guanciale è sempre presente, e mentre soffrigge così da potersi insaporire perfettamente. Non venga mai in mente a nessuno di preparare la salsa di pomodoro a parte!! Per quanto riguarda il tipo di pomodoro, i pelati costituiscono la scelta migliore. A completare il piatto troviamo anche qui il pepe. Se qualche volta in dispensa avete gli spahetti potete usarli “anche se la legge che è uguale per tutti” ci impone i bucatini che rappresentano il formato di pasta per eccellenza.

Differenza tra carbonara amatriciana e gricia: la gricia

Tra le preparazioni dei tre piatti, quella che si avvicina di più all’originale è la gricia. L’ingrediente principale che deve essere utilizzato per amalgamare è il Pecorino romano Dop. Il sapore forte di questo formaggio unito al pepe, dà un gusto unico e inconfondibile. Non manca l’onnipresente guanciale che soffritto da quel tocco in più. La gricia come formato di pasta ne rivendica due: o spaghetti o rigatoni.

Per quanto riguarda le origini del nome, c’è la versione che la riconduce alla località Gresciano, vicino ad Amatrice. Altri, invece lo riconducono al temine termine grici, (stava ad indicare i rivenditori di pane e altri generi alimentari, facendo riferimento allo spolverino grigio che indossavano per non sporcarsi di farina).