Domenico Rossi, Generale di Corpo d’Armata, già Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa (Governi Renzi e Gentiloni) e già Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Maggiore, è intervenuto nel corso della trasmissione “L’imprenditore e gli altri”, condotto da Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv.

Domenico Rossi, Generale di Corpo d’Armata: “Credo molto si deciderà nel G20 in programma il 15 e il 16 novembre in Indonesia”

Il futuro dello scenario internazionale:
“Io lo scenario internazionale lo leggo alla luce di tre situazioni. Quello che è successo in ambito Onu nel momento in cui la Russia ha messo il veto sulla delibera di condanna dell’annessione delle province. Quello che è successo al vertice di Samarcanda e terzo il G20 del 15 e 16 novembre in Indonesia.”

Sulle altre Nazioni astenute:
“Le altre Nazioni come la Cina che inizialmente si erano astenute sul veto hanno iniziato a pensare a riflettere sul fatto che se c’è un consenso verso uno Stato che viola il diritto internazionale quello che oggi avalliamo nei confronti della Russia un giorno potrebbe accadere a loro. Non sono quindi più dichiarazioni di accompagnamento all’azione russa ma di distacco.”

Il vertice di Samarcanda

La Shanghai Cooperation Organization (SCO) si è riunita a Samarcanda il 15 e il 16 settembre. Nell’agenda ci sono: la guerra in Ucraina, un maggiore impegno nella promozione della cooperazione tra gli Stati membri, i rapporti sino-russi e il tentativo cinese di corroborare i rapporti con i paesi centrasiatici per uscire dall’atassia che ha colpito la Belt and Road Initiative (BRI).

G20 in Indonesia

Il 15 e 16 novembre 2015 i leader del G20 si sono riuniti ad Antalya, Turchia. Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, e Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, rappresentavano l’UE al vertice.
Le principali economie mondiali hanno adottato un programma globale comprendente l’attuazione degli impegni assunti in passato, il rilancio degli investimenti quale fattore di crescita e la promozione dell’inclusività per assicurare che tutti possano beneficiare degli interventi.

I leader hanno anche convenuto che la portata dell’attuale crisi dei rifugiati ha rilevanza globale con conseguenze umanitarie, politiche, sociali ed economiche. Il fenomeno richiede una risposta coordinata ed esauriente per affrontare sia la crisi sia le relative conseguenze a lungo termine.

Il 15 novembre i leader hanno discusso di sviluppo e cambiamenti climatici, economia globale, strategie di investimento e occupazione. In preparazione dell’imminente conferenza COP 21 sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi, l’UE ha esortato tutte le parti a superare le loro divergenze per giungere a un accordo giuridicamente vincolante.

Nel secondo giorno di vertice si è discusso, prima dell’adozione del piano d’azione di Antalya, di regolamentazione finanziaria, agenda sulla fiscalità internazionale, azioni anticorruzione, riforme dell’FMI, questioni commerciali ed energetiche.

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