- In occidente sta avendo una risonanza incredibile. C’è chi lo considera un santone, chi lo giudica il nuovo Ghandi.
Eppure in India, sul quotidiano The Hindu, Anna Hazare viene considerato alla stregua di un personaggio discutibile, a capo di una rivoluzione che è stata definita imbarazzante.
Uno dei più autorevoli quotidiani locali scrive: “Se quella che stiamo vedendo in tv è una rivoluzione, senza dubbio è una delle più incomprensibili degli ultimi anni”.
- Già, perché i maoisti e i sostenitori del disegno di legge contro la corruzione hanno una cosa in comune: entrambi vogliono rovesciare lo stato, uno partendo dal basso, attraverso una lotta armata, l’altro con un colpo di mano dall’alto, senza spargimenti di sangue, guidato da un santone appoggiato dalla borghesia e protetto da un governo che sta facendo di tutto per rovesciare se stesso.
Il fascino di Anna Hazare ha conquistato molti europei e anche in India sta avendo non poco successo, ma non è trasversale. La scrittrice Arundaty Roy ha pubblicamente preso le distanze da Hazare, sottolineando l’indifferenza che lo contraddistingue rispetto ai drammi dei più poveri e le preoccupanti aperture di credito verso i movimenti xenofobi e il governo fondamentalista indù del Gujarat.
Insomma, quello di Hazare è un movimento importante, da seguire con attenzione. Ma chi lo paragona ad uno dei più importanti uomini mai comparsi sul pianeta, deve tenere a mente che se i suoi metodi sono ghandiani, le sue richieste, almeno stando a quanto dicono alcune voci libere che si levano dall’India, non lo sono affatto.
Roberto Arduini