L’estate di San Martino è quel periodo autunnale che ricorre, ogni anno, intorno all’11 novembre.

Avvolti da miti e leggende di origine cristiana, questi giorni sono caratterizzati da un clima mite e soleggiato, con temperature più alte della media stagionale.

Quasi ogni anno, infatti, intorno all’11 novembre, la pioggia, la nebbia e il freddo si concedono una pausa e lasciano spazio al bel tempo.

Secondo la tradizione, l’Estate di San Martino è legata ad una leggenda che risale a diversi secoli fa.

Quando si celebra San Martino e qual è la sua storia

Si sente parlare spesso dell’Estate di San Martino, tuttavia, ben pochi sanno quando si celebra il Santo e qual è la sua storia.

Questa ricorrenza che cade intorno alla metà del mese di novembre, viene celebrata più precisamente l’11 novembre.

La leggenda di origine cristiana, risalente a diversi secoli fa, è legata alla figura di San Martino.

Secondo la narrazione religiosa, Martino uscì a cavallo da una delle porte della città di Amiens, in Francia, in un giorno d’autunno, probabilmente proprio l’11 novembre.

Durante il galoppo, si imbatté in un pover’uomo, nudo e infreddolito e, date le cattive condizioni climatiche, Martino si impietosì e decise di aiutarlo.

Per far sì che l’uomo si riparasse dalla pioggia, trovando al contempo, un conforto dal freddo, Martino tagliò a metà il suo mantello di lana e lo donò al povero mendicante.

In seguito a quel nobile gesto, in pochi istanti, il clima migliorò, il cielo si schiarì e la temperatura divenne più mite come se all’improvviso, fosse tornata di nuovo l’estate.

Quella notte, Martino fece un sogno rivelatore in cui gli apparve Gesù che gli confessava di essere proprio lui il mendicante al quale aveva donato il mantello.

Proprio come vuole la leggenda, infatti, ogni anno, intorno all’11 novembre, la temperatura migliora come avvenne tanti secoli fa.

Chi era Martino da Tours

Secondo la storia del santo, Martino da Tours nacque intorno al 317 da una famiglia nobile del tempo.

Dopo aver visto Gesù in sogno, Martino si convertì al Cristianesimo, fu battezzato e dopo vent’anni di carriera militare divenne Vescovo di Tours nel 371.

Qualche anno dopo, Martino fondò il monastero di Ligugé, il più antico d’Europa.

Morì l’8 novembre del 397, a Candes, vicino a Tours.

Il nome di “estate di San Martino” è legato proprio alla sua figura e viene condiviso con le culture iberofone e francofone.

 Nei paesi anglosassoni, invece, il fenomeno viene chiamato Indian Summer, ovvero “estate indiana”, mentre in alcune lingue slave, tra cui il russo, è chiamato Bab’e Leto.

 Nell’emisfero australe, invece, lo stesso fenomeno si manifesta tra i mesi di aprile e maggio.

La tradizione popolare

Durante i giorni che cadono nel periodo autunnale dell’estate di San Martino, secondo le tradizioni agricole, venivano rinnovati i contratti agricoli annuali.

Il fenomeno, dunque, viene tradizionalmente le gato anche alla terra e ai suoi frutti.

Come da consuetudine, è in questi giorni che si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo.

Inoltre, anche in letteratura, questa ricorrenza è stata celebrata dai più grandi poeti e scrittori italiani del tempo.

Una celebre poesia di Carducci era intitolata “San Martino”, Giovanni Pascoli, invece, scrisse “Novembre”, dedicata proprio al fugace e illusorio incanto di questo periodo autunnale, e infine, anche Cesare Pavese gli dedicò una poesia intitolata proprio “Estate di San Martino”.