Ci sono alcune vicende della storia italiana che non vanno sulle prime pagine dei giornali ma sono ingiustizie a danno di singoli e di associazioni. Può essere annoverate tra queste il caso Palazzo Giustiniani, a Roma, sede dall’inizio del 1900 fino agli anni ’80 del Grande Oriente d’Italia. Un contenzioso giudiziario molto lungo che non si è ancora concluso e la vicenda è approdata al Consiglio di Stato il 13 ottobre.
Palazzo Giustiniani Grande Oriente d’Italia
Non è stata restituita la storica sede che il fascismo aveva ‘preso’ nel 1925, dopo averla assaltata e depredata, sequestrando carte, documenti, libri, in cerca degli elenchi di fratelli da perseguitare. L’iter giudiziario, che sembrava essersi fermato, è stato fatto ripartire dalla fine di luglio 2020 perché sono stati recuperati altri documenti importanti serviti per presentare ricorso al Tar del Lazio nei confronti del Senato della Repubblica, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dell’Istruzione “per l’accertamento e la declaratoria dell’occupazione abusiva di Palazzo Giustiniani, in via della Dogana Vecchia numero 29, attualmente in uso al Senato della Repubblica nonché per la condanna alla restituzione del predetto bene immobile…”, e “in via subordinata per l’accertamento e la declaratoria dell’inadempimento del Senato della Repubblica agli obblighi derivanti dall’atto di transazione sottoscritto, con atto pubblico avente numero 25485 del 14 novembre 1991, tra l’Amministrazione delle Finanze, l’Urbs e l’Amministrazione del Senato”.
Spadolini concesse le sale per il museo della massoneria. Da allora niente
Un accordo che formalizzava il cosiddetto Lodo Spadolini dell’11 maggio del 1988 e garantiva la futura concessione dei locali destinati a Museo Storico della Massoneria. Ma l’impegno preso, annunciato in un intervento dell’allora presidente di Palazzo Madama, la cui trascrizione è custodita nella sede della Fondazione Antologia a Firenze, non è stato onorato. Spadolini disse che il Senato patrocinerà idealmente la costituzione di un museo che possa rendere pubbliche le testimonianze della partecipazione dei massoni al Risorgimento. Una ferita ancora aperta perchè a Palazzo Giustiniani venne ucciso il massone Achille Ballori e assaltati i templi per gli incontri rituali.
Stefano Bisi