Terribile il bilancio dell’incidente stradale avvenuto ieri, Domenica 23 Ottobre, sull’autostrada A1 nei pressi di Napoli, in cui due uomini sono morti e una ragazza è rimasta gravemente ferita.
Lo scontro fatale si è verificato all’incirca poco dopo le ore 19:00 all’altezza del bivio A1/A3 Napoli-Salerno e il Nodo Napoli-Centro Direzionale sull’autostrada che collega Napoli a Roma.
In quel momento il traffico era particolarmente intenso, a causa anche del rientro serale in una Domenica dalle favorevoli condizioni meteo e che in tanti hanno sfruttato per una gita fuori porta.
Uno delle due persone che ha perso la vita, per ragioni ancora da chiarire, si trovava fuori da qualsiasi mezzo di trasporto, in piedi sulla carreggiata ed è stata falciata da una moto che sopraggiungeva a forte velocità.
Le conseguenze dell’impatto, come facilmente intuibile, sono state fatali sul colpo. Sia l’uomo travolto dalla motocicletta che il conducente del veicolo a due ruote sono deceduti a causa dello scontro mentre il passeggero, una ragazza di 22 anni, è rimasta ferita.
Sul posto si sono immediatamente precipitati le forze dell’ordine e i soccorsi sanitari del 118 dei presidi di Ponticelli, Piazza Nazionale e Portici. Inutili tuttavia i tentativi di rianimazione cardio polmonare dei due uomini: non c’è stato nulla da fare per salvare loro la vita a seguito del terribile impatto.
La ragazza ferita è stata trasportata d’urgenza in Ospedale del Mare di Napoli in codice rosso, dove è arrivata alle 19:51. Alla giovane sono stati riscontrati un trauma cranico commotivo e un grave trauma maxillo facciale. Secondo le notizie finora trapelate la ragazza non sarebbe in pericolo di vita.
Incidente autostrada Napoli: la ricostruzione dello schianto
Le prime informazioni sull’identità delle vittime sono state divulgate dall’Associazione di promozione sociale “Nessuno Tocchi Ippocrate”, sempre attenta a segnalare incidenti nella regione Campania e ad elogiare la prontezza dei soccorsi.
Al momento sono state comunicate solo le iniziali delle persone coinvolte nello schianto, poiché le autorità non hanno ancora ufficializzato il riconoscimento delle vittime.
V.B., l’uomo travolto, aveva 50 anni e pare fosse di origine Rom. Si ipotizza che, in stato confusionale e per motivi ancora da accertare, volesse attraversale a piedi la carreggiata a scorrimento ad alta velocità.
M.Z., il ragazzo alla guida della motocicletta, aveva solo 23 anni e stava viaggiando con la sua fidanzata 22enne.
Il gravissimo incidente ha costretto le autorità locali a bloccare il traffico per consentire le operazioni di soccorso della ragazza, di recupero dei corpi dei due uomini deceduti e per effettuare tutte le operazioni di rilievo necessarie a verificare la dinamica dello schianto.
Ciò ha inevitabilmente rallentato per alcune ore la circolazione sul tratto autostradale interessato, ed in particolar modo l’innesto 162 nei pressi di Afragola, in direzione Roma. Il traffico è tornato regolare solo in tarda serata.
Sul posto erano presenti anche addetti del personale di Autostrade per verificare l’entità dei danni e predisporre alcune chiusure temporanee.
Un tentativo di attraversamento?
L’ipotesi, ancora da verificare, che l’uomo travolto volesse attraversare la strada a piedi è avvalorata dalla testimonianza di un automobilista che è transitato poco prima sul luogo dell’impatto. L’uomo, secondo quanto riportato dalla nota diffusa da “Nessuno Tocchi Ippocrate” avrebbe affermato che il pedone fosse sceso a piedi dalla rampa del Centro direzionale ed avesse attraversato l’autostrada barcollando.
Inoltre, secondo quanto riportato dai soccorritori, non sarebbero state trovate altre vetture ferme o in panne. Motivo per il quale si tenderebbe ad escludere, per il momento, l’ipotesi che l’uomo investito possa essere stato un automobilista sceso da un’auto danneggiata.
Gli inquirenti ora dovranno fare chiarezza sulla causa che ha portato l’uomo investito ad essere in piedi in autostrada e forse tentare un attraversamento della carreggiata, oltretutto ad un orario serale e quindi con la visibilità ridotta.