Intervistata da Fazio a “Che tempo che fa”, Liliana Segre – che ha da poco aperto la prima seduta della nuova legislatura di Governo al Senato – ha dichiarato di essere pessimista sul futuro riconoscimento storico della Shoah. “Sarà trattata in un rigo nei libri di storia – ha affermato -, poi non ci sarà più neanche quello”. Ma la senatrice, una delle ultime superstiti dell’Olocausto, ha parlato anche del nuovo Governo Meloni, del conflitto russo-ucraino e dell’antifascismo, soffermandosi poi sui Maneskin e Chiara Ferragni.
Liliana Segre intervista a “Che tempo che fa” da Fazio: le dichiarazioni
“Sono una delle ultimissime al mondo e con pessimismo e realismo dico che la Shoah sarà trattata in un rigo nei libri di storia, poi non ci sarà più neanche quello”. Queste le parole di Liliana Segre, storica testimone dell’Olocausto, che ha vissuto in prima persona, a Fabio Fazio. “Vorrei che nel memoriale della Shoah ti facessi guidare da me, io c’ero”, ha aggiunto rivolgendosi al conduttore. Poi ha parlato dell’antifascismo, come ha fatto nel suo discorso al Senato di qualche settimana fa, quando, sul “banco più prestigioso” d’Italia, nel ruolo di presidente provvisoria, sostituendo il presidente emerito Giorgio Napolitano, si era soffermata sulla necessità di riconoscere in modo unanime alcune feste nazionali, tra cui quella del 25 aprile, anniversario della liberazione.
Ho vissuto una vicenda familiare in cui mio padre aveva un unico fratello che era un fascista della prima ora, era convintissimo. E c’era un continuo scambio di idee tra mio papà e questo fratello amatissimo: mio zio si era sposato in camicia nera e dopo anni di conflitto fraterno, mio zio tagliò dalle foto del matrimonio tutta la sua presenza in camicia nera. C’era allora una borghesia ebraica che aveva aderito al fascismo. Mio zio dopo aver perso tutta la famiglia per le leggi razziste si trovò col rimorso di aver aderito in gioventù al fascismo che gli aveva ucciso il padre, la madre e l’unico fratello. Se c’è ancora l’antifascismo? Ricordando la disperazione di mio zio, dico e voglio sperare ci sia ancora – ha dichiarato -.
Così, alla domanda “Consigli o auspici rispetto al governo?”, ha replicato: “Sarebbe facile trovare motivi di preoccupazione, ma da laica come sono vorrei stare a vedere. Troppo facile giudicare a priori… Voglio combattere dentro di me quei pregiudizi che hanno sconvolto molte vite e voglio essere una spettatrice serena”. Non è dello stesso avviso per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino: “Non sono ottimista – ha affermato -, l’invasore ha una colpa enorme. Ho un tale orrore della guerra, mi ricorda quello che porta, per cui sono incanpace di fare niente e mi identifico con gli ucraini che perdono case, i loro cari, foto, libri, le cose insomma, che sono la vita di tutti i giorni. Vorrei dire ‘Alt’ ma non ho capito chi può avere la forza dopo che il Papa ha parlato e hanno parlato i capi di Stato ma la guerra continua”.
Tanti, insomma, gli argomenti toccati nel corso dell’intervista, all’insegna della memoria e della preoccupante perdita di essa, e con un occhio di riguardo all’attualità, che ha investito anche i Maneskin e Chiara Ferragni. “Sono molto attenta, mi interessano queste cose – ha detto la senatrice -. Ho visto i Maneskin e sono ragazzi molto in gamba, mi piace la loro musica anche se non ho capito quel ‘Zitti e buoni’, devo studiare il testo…”. “Come i Maneskin mi interessa Chiara Ferragni, che ha 27 milioni di followers. Io non sono sui social, stai sereno – ha concluso rivolgendosi a Fazio -, ma quando l’ho incontrata è stata molto graziosa con me ed è stata umile, mi è stata a sentire come una nipote affettuosa”.