Il mare di Lampedusa assiste a un’altra tragedia: una piccola imbarcazione con a bordo una trentina di di migranti è affondata a 24 miglia dalla costa. I militari della motovedetta della guardia costiera hanno tratto in salvo 22 uomini, tre donne e un minorenne.
Sbarchi di migranti a Lampedusa, i dispersi in mare
Si registrano, per ora, 4 dispersi in mare: tre uomini e una donna. Una bambina, in probabile ipotermia, con la madre e un ragazzo che lamentava forti dolori al petto, subito dopo lo sbarco al molo Favarolo, sono stati portati al Poliambulatorio. Non è escluso che possano essere trasferiti in altre strutture sanitarie. I migranti provengono da Liberia, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Senegal, Mali e Gambia.
La scia di dolore non si arresta
L’ultima tragedia si è consumata nel week-end, con una bambina neonata che risulta ancora dispersa in mare. Venerdì, invece, la guardia costiera era andata in soccorso di un altro barchino con una trentina di migranti facendo una macabra scoperta a bordo: i corpi ustionati di due bambini.
Sale inoltre a 81 il conto dei morti, soprattutto donne e bambini, per il naufragio delle ultime ore al largo della città di Tartus, in Siria, poco lontano dal confine libanese. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui il numero dei dispersi è ancora alto e quello delle vittime aumenta di ora in ora. A bordo dell’imbarcazione, una tra le tante in fuga dal Libano, c’erano più di cento persone, forse addirittura centocinquanta.
Non si tratta di una tragedia isolata. È del 12 settembre scorso la notizia della morte per disidratazione di una bimba siriana di quattro anni, partita con la famiglia dal Libano alla volta dell’Europa. L’imbarcazione era stata bloccata per giorni in mezzo al mare. Uno dei casi più eclatanti è poi quello avvenuto lo scorso aprile: il naufragio a Tripoli di una barcone con circa 84 persone a bordo, a oggi 33 persone risultano ancora disperse.