Matteo Zuppi, presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e Arcivescovo di Bologna, ha rivolto una lettera di auguri e congratulazioni alla neo premier Giorgia Meloni.

La Cei “non farà mancare un’interlocuzione costruttiva ispirata unicamente dalla volontà di contribuire al perseguimento del bene comune del paese e alla tutela dei diritti inviolabili della persona e della comunità” si legge nel cuore della lettera inviata a Palazzo Chigi, sottolineando una serie di parallelismi tra le sfide della politica e quelle della Chiesa.

Matteo Zuppi (Cei): “Sfide grandi davanti a noi”

Matteo Zuppi, presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e Arcivescovo di Bologna, ha portato all’attenzione di Giorgia Meloni il saluto e l’augurio del mondo cattolico nazionale. Come già accaduto in altri messaggi di complimenti anche il Cardinale rimarca l’avvenimento storico che riguarda l’insediamento del primo presidente del Consiglio donna già a partire da questo pomeriggio.

Zuppi inizia la sua lettera parlando di “sfide grandi” che il Consiglio Episcopale Permanente aveva indicato nella sua ultima assemblea del mese scorso: tra di esse figurano la povertà, l’inverno demografico (citato anche da Papa Francesco), la crisi climatica ed energetica, il lavoro, le riforme per uno Stato più democratico e la legge elettorale da riformulare. In cima alla lista delle preoccupazioni c’è la guerra in Ucraina, che “richiede l’impegno di tutti” Europa compresa per arrivare al traguardo finale che è la pace.

Alla festa del quotidiano “Il Foglio”, il presidente della Cei aveva sottolineato i passaggi: prima bisognerà uscire dalla spirale della guerra e non tramite una vittoria militare che potrebbe nel frattempo aver “omologato” l’escalation legata al nucleare. Ma pace fa al contempo rima con la parola “giustizia”, pena la sanguinosa prosecuzione del conflitto stesso. Lui, artefice della tregua in Mozambico, spiega che “non esiste una formula magica” e non esiste “un tasto da schiacciare”.