Sono state almeno 10mila le persone, secondo la Questura, che hanno sfilato a Bologna per “Convergere per insorgere”, la manifestazione per dire No al Passante di Bologna che coinvolge anche il movimento Fridays for future, la Rete Sovranità alimentare e gli operai della Gkn di Campi Bisenzio che hanno percorso un tratto di tangenziale.
La coda del corteo era ancora all’autostazione quando la testa è arrivata in tangenziale. “Siamo oltre trentamila” hanno dichiarato gli organizzatori.
Si sono registrate anche alcune code, sulla A14 e sulla A13 a seguito delle chiusure disposte per consentire il transito e l’ingresso in tangenziale, a Bologna, dei partecipanti.
Secondo quanto riportato da Autostrade per l’Italia, in A14 ci sono stati circa 4 km di coda in direzione Nord all’altezza dell’uscita obbligatoria di Bologna San Lazzaro e 2 km di coda verso Sud all’altezza dell’uscita obbligatoria di Bologna Borgo Panigale. In A13, invece, 3 km di coda verso Bologna all’altezza dell’uscita obbligatoria di Bologna interporto. Poco prima delle 17 di ieri poi, su richiesta della Questura di Bologna, la Direzione di Tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia ha messo in atto il piano di gestione della viabilità concordato con la Prefettura di Bologna proprio in occasione della manifestazione.
La situazione sul tratto autostradale è tornata normale poco dopo le 19 e poco più tardi rirpistinata la viabilità anche in quello della tangenziale. Fino a sera inoltrata tutta l’area a scorrimento della città è stata però ingolfata dalle auto, che dall’uscita 5 hanno cercato di attraversare la città raggiungendo i viali di circonvallazione.
Bologna manifestazione No Passante: le proteste contro il capitalismo e la giustizia climatica
Diversi i motivi della manifestazione, che nasce in difesa non solo dell’ambiente, ma anche “dei diritti, della salute e degli spazi pubblici”. “Insorgiamo contro il Passante, con i compagni e le compagne di Gkn, che sono usciti dalla fabbrica per regalarci la loro forza”, hanno detto i manifestanti.
È poi toccato a Lisa, una studentessa universitaria, pronunciare le parole che hanno dato il vero e proroio via alla manifestazione.
“In un periodo dove sempre di più si percepisce il disastro climatico incombente, con siccità, eventi estremi, ciclo delle stagioni ormai completamente disarticolato, e dove gli impatti di un modello di sviluppo insostenibile si stanno concretizzando in un’inflazione crescente, carovita, esclusione sociale e con una guerra alle porte di casa, il bisogno che oramai diventa necessità è quello di un’ampia convergenza dal basso capace di portare a un ribaltamento dei rapporti di forza nel Paese”.
La realizzazione del Passante di Mezzo a Bologna è “un’opera che peggiorerà il cambiamento climatico”, e di cui i manifestanti hanno promesso di “bloccare i cantieri”, pronti a partire a fine dell’anno come recentemente annunciato dal sindaco Matteo Lepore.
Ma ieri si è manifestato anche contro la crisi energetica e il caro bollette con frutta marcia lanciata contro le pompe di benzina dell’Eni lungo il tragitto. Proteste anche contro il governo di Giorgia Meloni appena insediatosi definito “fascista” anche dal noto attivista ed economista brasiliano Joao Pedro Stedile, fondatore del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra e venuto in Italia apposta per sostenere i manifestanti.
Le parole dei manifestanti
La manifestazione per dire No al Passante di Bologna ha visto il sostegno di molte sigle sindacali e associazioni tutte coordinate per una lotta comune, lo striscione esposto in testa al corteo recitava “Fine del mese e fine del mondo: stessa lotta” .
“Il senso è proprio questo, le lotte sociali e le lotte ambientali sono la stessa cosa. Un’unica lotta nella quale dobbiamo continuare a convergere”, dice Luca Tassinari dell’assemblea “No Passante”.
“Protestiamo per tutto, dice Marco Palma di “Bologna for Climate Justice” ma la questione da cui partiamo è la realizzazione del Passante di Mezzo. Il sindaco di Bologna l’ha definita l’opera simbolo della transizione ecologica, noi invece crediamo che sia l’ennesima opera che peggiora ulteriormente il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. Per questo ci opponiamo”.