È morto all’età di 78 anni Dietrich Mateschitz, fondatore della Red Bull. Noto non solo nel mondo delle bevande energetiche, ma anche in quello della F1, l’imprenditore ha costruito negli anni un vero e proprio impero e sono in tanti oggi a ricordarlo, in occasione della sua scomparsa.
Morto fondatore Red Bull: chi era Dietrich Mateschitz
Nato in Austria da una famiglia di origini croate, Dietrich Mateschitz è noto nel mondo dell’imprenditoria soprattutto per aver fondato, insieme all’asiatico Chaleo Yoovidhy, la Red Bull, famoso marchio di bevande energetiche, di cui deteneva il 41% delle azioni. Era il 1984 e da allora l’uomo ha allargato il suo impero sempre di più, entrando nel 2004 nel mondo della F1 con la creazione della Red Bull Racing e diventando, secondo Forbes, l’uomo austriaco puù ricco, con un patrimonio stimato di 27,4 miliardi di euro e un’isola paradisiaca delle Fiji, Laucala. Uomo schivo e mai propenso a rilasciare interviste, Mateschitz è morto ora, all’età di 78 anni e tanti lo ricordano per i suoi modi di fare gentili, il suo stile semplice che, per molti, contrastava con la sua ricchezza.
Prima di buttarsi nel mondo dell’imprenditoria aveva studiato economia, diventando in breve tempo direttore marketing di un’azienda produttrice di dentifrici. Poi, a 40 anni, la sua vita era cambiata, proprio grazie alla Red Bull, che impiega oggi più di 13mila persone in 172 Paesi. Un successo inesorabile, arrivato anche grazie alle intuizioni di Mateschitz, che aveva capito di dover sfruttare, per le campagne pubblicitarie del prodotto, un territorio inesplorato, quello degli sport estremi, e di cui il primo testimonial fu Felix Baumgartner, il primo uomo a infrangere la barriera del suono in caduta libera stratosferica. Poi, nei primi anni Duemila, l’imprenditore aveva deciso di lanciarsi in una nuova avventura nella F1 e, dopo aver rilevato la scuderia Jaguar Racing, aveva fondato la Red Bull Racing, rilevando poi anche la scuderia italiana Minardi rinominandola Scuderia Toro Rosso, team satellite di Red Bull. Dal 2010 al 2013 il suo team ha vinto i mondiali costruttori e quello piloti grazie al tedesco Sebastian Vettel, poi nel 2021 e 2022 con Max Verstappen. Oggi, nel giorno della sua scomparsa, sono in tanti a ricordarlo con affetto.
“È stato un uomo incredibile, gli dobbiamo tutto per quello che ha creato e ci ha permesso di fare – ha fatto sapere Christian Horner, team manager della Red Bull -. Aveva una grande passione per la Formula 1, oggi e domani faremo il meglio in suo onore”. La notizia arriva infatti a poche ore dalle qualifiche del Gran Premio di Austin, che vedrà anche il team Red Bull in gara per tentare di conquistare il quinto titolo. Non si sono fatte attendere anche le parole di John Elkann, presidente della Ferrari: “Sono grato a Dietrich Mateschitz per tutto ciò che ha fatto per il motosport e voglio ricordare la sua passione e il suo coraggio di imprenditore, di uomo che amava sempre le nuove sfide – ha scritto -. A nome di tutta la Ferrari, vorrei porgere le nostre condoglianze alla sua famiglia e ai nostri amici di Red Bull Racing e AlphaTauri. A tutti loro mandiamo un pensiero affettuoso”. Al suo messaggio di cordoglio si è unito quello di Stefano Domenicali: “Era un imprenditore visionario e un uomo che ha contribuito a trasformare il nostro sport […]. Mi mancherà tantissimo, così come all’intera Formula 1, i nostri pensieri e le nostre preghiere in questo momento triste sono per la sua famiglia, i suoi amici e i suoi team”.