Nel giorno del giuramento del governo Meloni, a Milano si è svolta la prima manifestazione contro il nuovo esecutivo: in piazza Fontana si sono riuniti l’Arcigay, le Famiglie Arcobaleno, i Sentinelli di Milano e diversi collettivi studenteschi. Durante la manifestazione sono stati cantati slogan a favore dell’aborto e altre tematiche.
La prima manifestazione contro il governo Meloni a Milano, i Sentinelli guidano la protesta
A Milano si è tenuta la prima manifestazione contro il governo di Giorgia Meloni, protesta capitana da i Sentinelli di Milano, ai quali si sono unite altre associazioni come l’Arcigay, le Famiglie Arcobaleno e diverse associazioni studentesche. Centinaia di persone si sono radunate in piazza Fontana sotto lo slogan Resistiamo, mentre sventolavano diverse bandiere arcobaleno e venivano intonati altri slogan, definiti dai partecipanti, laici e antifascisti.
Tra gli striscioni presenti alla manifestazione c’era quello con scritto: “Dio è donna, patria è il mondo intero, la famiglia è arcobaleno“, presente sotto al palco dove sono intervenuti vari ospiti, tra cui Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano:
“Ci dicevano di non fare questa manifestazione ma noi non vogliamo diventare la nuova Ungheria o la nuova Polonia. Non saremo spettatori passivi. Il presidio nasce dal fatto che secondo noi sono avvenute già cose importanti in termini politici, come l’elezione di Fontana e La Russa. Il fatto che la seconda carica dello Stato si vanti di avere dei cimeli fascisti in casa e che voglia ristabilire la festa del Regno d’Italia ci inquieta. [Fontana] salutava come amici quelli di Alba Dorata, ha avuto contatti con l’estrema destra europea da anni e fino a poco tempo fa, con prese di posizione ai limiti dell’incitamento alla violenza nei confronti delle persone omosessuali. Siamo qui non per contestare la legittimità del voto ma a dire che non siamo spettatori passivi di quello che succede”
Donne chiedono la tutela dell’aborto
Sul palco sono intervenute tante manifestanti, tra cui una 28enne milanese che teneva in alto un cartello con la scritta né Stato né Dio sul corpo mio. Maria, la manifestante in questione, ha spiegato che il diritto all’aborto deve essere tutelato:
“È diritto di ogni donna poter scegliere: noi non stiamo dicendo che l’aborto debba essere obbligatorio ma siamo per la possibilità di scegliere del proprio corpo. E’ necessario essere in piazza oggi, soprattutto per le donne che non possono farlo”