L’Agenzia delle Entrate ha chiarito quale sia l’imposta di aliquota IVA circa la vendita delle zucche, attraverso la pubblicazione a interpello n. 523 del 21 Ottobre 2022.

Questi prodotti possono essere tassati al 4% a seconda se siano destinati alla consumazione alimentare o no. Per le zucche esclusivamente ornamentali appartenenti a tipologie non edibili, invece, si dovrà applicare l’imposta con aliquota ordinaria, nella misura del 22%.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate arriva dopo aver preso visione del parere tecnico dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM).

Nel documento si specifica che “la Corte di Giustizia UE, in più occasioni, ha dichiarato che gli Stati membri possono applicare un’aliquota IVA ridotta ad aspetti concreti e specifici di una categoria di prestazioni o di beni per i quali hanno la facoltà di applicare tale aliquota, a condizione di rispettare il principio di neutralità fiscale.”

IVA vendita zucche: attenzione a quelle non commestibili

La precisazione circa la tassazione delle zucche è stata necessaria proprio in occasione dell’arrivo di Halloween, festa che per antonomasia è simboleggiata dall’ortaggio arancione. Sebbene la festività non sia così diffusa nel nostro Paese, è appunto in questo periodo che le vendite di zucche arrivano al massimo stagionale.

In questo periodo poi è facile trovare in commercio anche zucche non commestibili e addirittura tossiche che tuttavia possono essere vendute per uso ornamentale.

I commercianti devono perciò descrivere le caratteristiche dei loro prodotti e nel caso di zucche tossiche queste devono essere riposte separatamente dagli esemplari commestibili.

Attenzione dunque a non confondersi e mangiare le zucche non commestibili. Nel 2018 il Ministero della Salute aveva appunto diramato una nota per allertare i consumatori, vista la sempre maggior diffusione della vendita di zucche non commestibili durante il periodo di Halloween. Il documento richiamava l’attenzione sul pericolo derivante dall’improprio consumo di zucche ornamentali per la presenza di alti livelli di cucurbitacina. Questa sostanza è tossica e dal sapore amaro. Se ingerita, provoca crampi addominali, nausea, vomito e diarrea; il rischio è maggiore nei bambini e nelle persone anziane.

Cosa dice la normativa

Le zucche commestibili fanno parte quindi nell’insieme di beni e servizi soggetti all’aliquota del 4%. L’elenco dei prodotti è esplicitato all’interno della Sezione II della Tabella A del D.P.R. 633/1972 e nella fattispecie al punto 5 che recita: “ortaggi e piante mangerecce, esclusi i tartufi, freschi, refrigerati, presentati immersi in acqua salata, solforata o addizionata di altre sostanze atte ad assicurarsene temporaneamente la conservazione, ma non specialmente preparati per il consumo immediato.”

Le zucche non commestibili e che dunque non rientrano nella descrizione fornita dal punto 5 della Tabella A tuttavia non possono nemmeno ricadere all’interno delle casistiche per le quali è prevista una tassazione al 10%. Come si legge infatti al punto 20 della Sezione III della stessa tabella solo “bulbi, tuberi, radici tuberose, zampe e rizomi, allo stato di riposo vegetativo, in vegetazione o fioriti, altre piante e radici vive, comprese le talee e le marze, fiori e boccioli di fiori recisi, per mazzi o per ornamenti, freschi, fogliami, foglie, rami ed altre parti di piante, erbe, muschi e licheni, per mazzi o per ornamenti, freschi” possono essere ricondotti all’aliquota ridotta.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, le zucche essendo il frutto e quindi una parte della pianta non possono essere considerate piante ornamentali.

Appare evidente dunque che alle zucche identificate come non edibili o tossiche ed utilizzate esclusivamente a scopo ornamentale deve essere applicata l‘IVA ordinaria al 22%.

Tuttavia è possibile utilizzare zucche commestibili, e quindi vendute con IVA al 4%, per scopi ornamentali. È dunque verosimile che il consumatore possa acquistare esclusivamente le più diffuse zucche di tipologia cucurbita maxima o cucurbita lagenaria anche per addobbare le proprie abitazioni in occasione di Halloween.