Chi non l’ha provato almeno una volta nella vita, ritrovandosi poi a dover gestire una situazione diventata imbarazzante? Stiamo parlando di un fenomeno e delle sue ragioni: perché viene il singhiozzo e come farlo passare? Sono domande alle quali bisogna trovare una risposta per essere preparati davanti all’evenienza di questo spiacevole, ma anche innocuo, fenomeno fisico.

Perché viene il singhiozzo

Le prime cose che ci vengono in testa nel momento in cui siamo interessati dal singhiozzo sono sicuramente i rimedi della nonna: bere un numero imprecisato di sorsi d’acqua, saltare sulla gamba sinistra, farsi spaventare da qualcuno. Ma se vogliamo trovare un rimedio dobbiamo realmente sapere perché viene il singhiozzo e come farlo passare.
Il singhiozzo è provocato da contrazioni ripetute e involontarie del diaframma. Questo è il muscolo che contraendosi durante l’inspirazione e distendendosi con l’espirazione aiuta la respirazione. Il diaframma è controllato dal nervo frenico. Quando questo si irrita provoca delle contrazioni che interessano appunto il diaframma provocando il singhiozzo.
Del singhiozzo c’è un effetto universalmente conosciuto: ed è il classico suono “hic”. Questo è provocato dal fatto la contrazione del diaframma si conclude con una chiusura brusca della glottide. Infatti occorre ricordare che questo fenomeno pur semplice ha conseguenze su vari organi e funzionalità del corpo umano: da alcune parti del sistema nervoso all’ipotalamo.

Cosa fare quando si manifesta

Se abbiamo scoperto perché viene il singhiozzo, come farlo passare è il secondo obiettivo che ci poniamo. Questo fenomeno è antico quanto l’uomo. Per cui in molti si sono dati da fare per capire come farlo passare. Poiché è un fenomeno che interessa l’apparato respiratorio è assodato che il metodo più efficace per riuscire a contrastarlo efficacemente riguarda ovviamente il controllo della respirazione: bisogna quindi aspirare profondamente e trattenere il fiato più a lungo possibile restando in apnea per almeno 10-20 secondi. Questa soluzione aiuta il rilassamento del diaframma. Ci sono poi altri metodi la cui efficacia è da dimostrare ma ormai sono entrati nella storia dei rimedi al singhiozzo: bere velocemente acqua a piccoli sorsi, starnutire, assumere un cucchiaino d’acqua e aceto o acqua e succo di limone. Altrimenti comprimere con le unghie degli indici il punto dell’agopuntura situato all’interno dei padiglioni auricolari.

Quando è preoccupante

Come dicevamo questo fenomeno è piuttosto comune e, a seconda del rimedio scelto e delle condizioni del soggetto, ha una durata di pochi minuti. I rimedi che abbiamo precedentemente elencato possono risolverlo anche più velocemente. Se il fenomeno persiste, e va oltre le 48 ore continuative, significa che il corpo ci sta inviando precisi segnali di anomalia. In questo caso potrebbe trattarsi di una pericardite, ovvero dell’infiammazione del rivestimento esterno del cuore, oppure di un fenomeno di reflusso gastro-esofageo o, ancora, di una gastrite. Se allora abbiamo capito perché viene il singhiozzo e come farlo passare, come sempre prestiamo la dovuta attenzione ai segnali che ci manda il nostro corpo per non trovarci in situazioni spiacevoli.