Bussi su Tirino, un paesino in provincia di Pescara ha vissuto attimi di paura per via di quattro cinghiali che hanno fatto irruzione in una classe. Una storia a lieto fine: per fortuna nessun bambino, è rimasto ferito.
Bussi, attraversato dal famoso Fiume Tirino (da qui Bussi sul Tirino) ricco di gamberi (prodotto caratteristico del posto) ha la scuola materna ubicata a contatto con un bosco a ridosso della montagna, in una zona periferica del paese nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
I cinghiali scendono a valle continuamente per trovare sostentamento anche a ridosso del fiume e nelle terre coltivate. Gli ortaggi vengono smembrati ogni volta al loro passaggio. Come caterpillar devastano tutto divenendo un costante pericolo nelle strade mentre attraversano da un lato all’altro.
Gli episodi spiacevoli legati ai cinghiali ormai sono di routine, ma nessuno mai si sarebbe aspettato un irruzione violenta in una scuola, che poi per destino frequentata da piccini di età compresa fra i 3 e i 6 anni.
Quattro cinghiali entrano in una scuola: la dinamica
I maiali selvatici hanno dapprima sfondato la recinzione del giardino della struttura scolastica e poi hanno rotto il vetro della porta d’ingresso. In pochi attimi il più grande dei quattro è entrato in un’aula dove una quindicina di bambini stavano facendo lezione. Nel panico generale, con i bimbi che saltavano sui banchi e urlavano, una maestra si è frapposta fra loro e l’animale, ferendosi leggermente a un fianco dopo avere urtato un armadio.
Importante e determinante è stato anche l’intervento del cuoco, che richiamato da un grande frastuono si è subito adoperato per mandare via l’animale che impazzito e disorientato e visibilmente spaventato continuava a girare travolgendo banchi e sedie.
Il personale scolastico comunque è riuscito a facilitare la fuga del cinghiale attraverso l’apertura di una delle porte di sicurezza. L’animale pertanto è ritornato fuori, per poi allontanarsi con il resto della famiglia, due cuccioli compresi. Dopo lo scampato pericolo si sono dovuti prendere cura dei bambini traumatizzati dall’evento straordinario in cui si sono ritrovati coinvolti.
Il sindaco: “Scuola chiusa per la messa in sicurezza”
Intervenuto e messosi subito a disposizione del personale scolastico, il sindaco La Gatta racconta all’Adnkronos quanto accaduto nella struttura di via Papa Giovanni XXIII:
«Ha sfondato una vetrata accanto alla porta d’ingresso e si è ritrovato nell’atrio, dove ha buttato a terra un pannello, ha fatto cadere un armadietto e un vaso. Ha causato danni, insomma …
… alcuni bambini, da lontano, l’hanno visto e si sono spaventati. Per fortuna erano tutti in un’altra zona e in aula. Comunque sono andato da loro a rassicurarli, fino a che non sono arrivati i genitori che li hanno portati a casa. Subito ho emesso ordinanza di chiusura del plesso scolastico e da domani cominceranno le riparazioni e i lavori di messa in sicurezza, con delle reti di protezione, che abbiamo già predisposto…
…. è il dramma dei cinghiali che si aggirano in paese, che è tra montagne e zone boscose. La Regione ha predisposto un piano di abbattimento ma qui non è stato ancora messo in atto: ho convocato i cacciatori individuati, che mi dovranno spiegare perché non si sono ancora attivati. Non è che questo risolve il problema, ma da dove si spara questi animali si allontanano … Era sicuramente un esemplare femmina perché aveva piccoli al seguito, ma questi non sono entrati. I figli… si sono rifiutati di andare all’asilo»
Dopo il grande spavento, i bambini sono stati fatti accomodare in un altra classe affinché si calmassero. Nel frattempo sono stati avvisati tutti i genitori che prontamente sono arrivati a riprendere i propri figli. ora toccherà un pò a loro rasserenarli e ricaricarli a dovere per consentire loro da lunedì di ritornare nelle aule di gioco e di apprendimento con tanta energia.
Emergenza Cinghiali discussa lo scorso luglio a Roma nella conferenza delle Regioni
Le parole che seguono sono quelle del Vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, del 14 luglio scorso affidate alla conferenza stampa sull’emergenza cinghiali, convocata a Roma nella sede della Conferenza delle Regioni:
“L’invasione dei cinghiali è diventata un’emergenza nazionale che richiede provvedimenti straordinari. Tutti e ventuno gli assessori all’Agricoltura delle Regioni italiane sono infatti unanimi nel richiedere con forza al Governo l’approvazione di un decreto d’urgenza e immediato per modificare le norme della Legge 157…
… norme totalmente inadeguate, risalenti al lontano 1992, che di fatto impediscono a Regioni e Enti locali di intervenire, oltre a quanto già si sta facendo, su una situazione diventata ormai ingestibile…
… lo stesso assessore regionale abruzzese che Imprudente, che detiene anche le deleghe all’agricoltura e caccia e pesca, ha spiegato che: “la nostra priorità è la pubblica incolumità e prendere iniziative per tutelare le nostre aziende agricole che non ce la fanno più a sostenere i danni alle colture dovuti alla fauna selvatica (cinghiali), la necessità di arginare i nuovi rischi sanitari legati alla peste suina, oltre a limitare il numero degli incidenti stradali”.