Finora sarebbero almeno 60 i morti negli scontri scoppiati in Ciad durante le proteste indette dall’opposizione contro il presidente Mahamat Idriss Déby Itno e la giunta militare. La nazione centrafricana sotto il controllo dei militari è in crisi dalla morte del presidente Idriss Deby nell’aprile 2021, rimasto al governo per tre decenni. Suo figlio, Mahamat Idriss Deby, ha preso il potere subito dopo promettendo inizialmente nuove elezioni dopo un periodo di transizione di 18 mesi. Promessa disattesa il primo ottobre quando ha annunciato l’insediamento di nuovo governo di transizione con la durata prevista di due anni.
Le proteste in Ciad “si trasformano in insurrezione”
I manifestanti sono scesi in strada chiedendo il ritorno del governo civile e una transizione democratica. La polizia ha fatto ricorso ad armi da fuoco e sparato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti, mentre alcune parti della capitale sono state transennate.
Oltre ai 60 morti, ci sarebbero anche 300 feriti. Lo ha fatto sapere il primo ministro, Saleh Kebzabo. Quest’ultimo anche ha parlato di un tentativo di insurrezione che sarebbe stato sedato dai militari ed ha imposto il coprifuoco da mezzanotte alle 6 del mattino che durerà fino al “totale ripristino dell’ordine” e la “sospensione di tutte le attività” dei principali gruppi dell’opposizione.
Una manifestazione vietata è diventata un’insurrezione.
Ha detto Aziz Mahamat Saleh, portavoce della giunta militare, aggiungendo che i manifestanti nella capitale N’Djamena hanno attaccato “edifici pubblici”.
Onu: “No all’uso della forza letale contro i manifestanti in Ciad”
Le Nazioni Unite hanno denunciato le violenze e chiesto un’indagine sui morti durante gli scontri tra polizia e manifestanti, riuniti in seguito all’appello dell’opposizione contro il presidente Mahamat Idriss Déby Itno.
Deploriamo l’uso della forza letale contro i manifestanti in Ciad. Le autorità di transizione devono garantire la sicurezza e la protezione dei diritti umani, compresa la libertà di espressione e di riunione pacifica
Ha affermato l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite in un tweet, precisando inoltre che un’inchiesta sarà aperta sulle violazioni segnalate.