Si chiama “GoFundGreen”, la pagina dedicata alle iniziative di carattere ambientale lanciate sulla piattaforma di crowdfunding GoFundMe ed è nata per permettere a chiunque, partendo dal basso, di mettersi in gioco per tentare di arginare gli effetti del riscaldamento globale. Un cambiamento che deve partire da tutti e di cui tutti sono parte: ne parliamo con Elisa Liberatori Finocchiaro, direttrice di GoFundMe in Europa.
“GoFundGreen”, l’iniziativa che punta al cambiamento partendo dal basso: l’intervista alla direttrice di GoFundMe in Europa
Partirei dall’idea: come nasce GoFundGreen e quali sono i suoi obiettivi?
GoFundGreen è una pagina dedicata alle campagne a tutela dell’ambiente e del clima su GoFundMe, la piattaforma di raccolta fondi sociale che ha raccolto più fondi in Italia e nel mondo. È una sezione nata lo scorso luglio e che andrà ancora avanti per i prossimi mesi. La nostra piattaforma è sempre stata in prima linea per dare un supporto d’emergenza alle vittime di catastrofi climatiche. Ma sappiamo che agire in emergenza non può bastare. E così abbiamo messo insieme i tanti tentativi dei promotori delle campagne su GoFundMe, di arginare la crisi climatica e attivarsi in prima persona per l’ambiente. Abbiamo pensato di raccogliere quelle che dimostrano come ognuno di noi possa fare la propria parte per proteggere l’ecosistema, rigenerare e curare il verde.
Il 24 ottobre è la Giornata Internazionale dell’azione per il clima. Perché è importante celebrarla?
Proprio per quello che sottolineavo: le Istituzioni e la politica dovrebbero sicuramente impegnarsi molto di più per attenuare gli effetti del cambiamento climatico, ma spetta anche a noi fare la nostra parte. La pandemia, la guerra in Ucraina, la crisi economica, sono tutti segnali che ci hanno suggerito quanto sia necessario un diverso stile di vita. Possiamo agire quotidianamente da soli e insieme agli altri. Ed è qui che la nostra piattaforma offre uno strumento utilissimo, sicuro e garantito, per aiutarsi l’un l’altro e per creare community sempre più coese. Piantare alberi nel proprio quartiere è un grande piccolo esempio di come si possa fare la differenza dal basso.
Cosa possono fare i cittadini che vogliano impegnarsi in prima persona nella lotta ai cambiamenti climatici?
Come afferma il noto botanico Stefano Mancuso, “contro il riscaldamento globale non esiste una tecnologia più efficiente ed economica degli alberi, ne servono 1000 miliardi entro il 2030”. Partiamo proprio dagli alberi, dunque. Tra le iniziative nate da semplici cittadini c’è quella di Lorenzo Cioce, un giovane attivista romano con in mente un progetto per rendere più verde la città di Roma, una vera e propria riforestazione e rigenerazione di alcune aree urbane, partita dal quartiere nomentano. L’associazione Daje de Alberi, una realtà di tutela ambientale animata da Lorenzo e tanti altri volontari, collabora con il Servizio Giardini di Roma Capitale e ha avuto merito di aver creato un circolo virtuoso di fiducia tra le persone, una comunità di cittadini che si è attivata.
Anche Stefania, 32 anni, di Milano, ha deciso di piantare centinaia di alberi in un’esperienza del tutto diversa, ovvero camminando per 900 km, da Saint Jean Pied de Port, sul versante francese dei Pirenei, fino ad arrivare a Santiago di Compostela.
Nei mesi di grande siccità associazioni di cittadini o Pro Loco si sono attivati per aiutare a far rivivere ettari di boschi divorati dalle fiamme. Tra queste una campagna per far rinascere il bosco di Scorace, in provincia di Trapani, andato distrutto dopo che, quest’estate, un incendio ha devastato circa 600 ettari di vegetazione boschiva.
L’iniziativa è già stata lanciata sul web: qual è il riscontro che sta ottenendo?
Il numero delle campagne ambientali è cresciuto molto e siamo davvero felici di poter sostenere al meglio questo attivismo dal basso, che coinvolge persone di ogni fascia d’età. Nella pagina GoFundGreen al momento ci sono circa 20 campagne che raccontano delle buone pratiche da prendere ad esempio. Storie di persone che si mettono in gioco per il futuro di tutti.
Cosa ci si aspetta per il futuro?
Questo momento che viviamo è cruciale per formare le coscienze ambientali e cambiare le nostre abitudini. È un’occasione da non sprecare. Siamo chiamati ad essere protagonisti di un progetto, supportare le tante iniziative dal basso o sostenere un’organizzazione ambientalista. L’importante è agire subito per essere realmente efficaci.