L’ultima allerta alimentare in Italia riguarda le gallette di riso, il ministero della Salute ha pubblicato un avviso sulla “possibile presenza di micotossine” nelle confezioni da 200g di Gallette di riso giganti del marchio Carrefour bio. 

Il produttore Continental Bakeries-Granco Sa, con sede a Enghien in Belgio, ha disposto il richiamo dei lotti R22159A e R22160A con scadenza 9-10-2023 e il 10/06/2023.

Nell’avviso del ministero si spiega che “solo un consumo di grande quantità di alimenti contenenti micotossine può condurre a problemi di salute”. Ad ogni modo, “i consumatori che hanno acquistato confezioni appartenenti ai lotti indicati sono pregati di non consumare il prodotto e di riportarle nel punto vendita di acquisto per sostituzione o rimborso”. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il servizio clienti Carrefour al numero verde 800 650650.

Sono diverse le infezioni legate al consumo di cibo o acqua contaminata da batteri, virus e tossine e la sicurezza alimentare è un problema sempre più sentito.

Nei giorni scorsi sono stati sequestrati lotti di prosciutto cotto e gorgonzola per la presenza di listeria monocytogenes (uno dei batteri più frequenti insieme a salmonella, escherichia coli e campylobacter).

In genere queste patologie a trasmissione alimentare sono favorite da errate modalità di produzione, trasporto e manipolazione.

Interessano tutte le fasce d’età ma possono risultare fatali in bambini, persone immunocompromesse, malati cronici e donne in gravidanza. I sintomi sono prevalentemente gastrointestinali con febbre, vomito e diarrea. Secondo gli ultimi report della EFSA e ECDC ogni anno nell’UE si verificano oltre 320.000 casi.

Micotossine gallette di riso: che cosa sono?

Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte da alcune muffe che possono svilupparsi nelle coltivazioni, durante lo stoccaggio e il trasporto degli alimenti. Come spiega l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), si tratta di composti tossici prodotti naturalmente da vari tipi di funghi. Entrano nella catena alimentare per effetto di un’infezione delle colture avvenuta prima o dopo il raccolto e si trovano di solito in alimenti come cereali, frutta secca, noci e spezie.

La presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi può produrre effetti nocivi sulla salute umana e animale che vanno dai semplici disturbi gastrointestinali sino a problemi renali, immunodeficienza e cancro. L’esposizione alle micotossine può avvenire tramite il consumo di alimenti contaminati o di animali nutriti con mangimi contaminati.

Poiché la temperatura e l’umidità sono parametri importanti per la moltiplicazione dei funghi, si prevede che il cambiamento climatico avrà un impatto sulla presenza di micotossine.

La legislazione dell’Ue tutela i consumatori sia stabilendo livelli massimi di micotossine in alimenti e mangimi per garantire che non siano nocivi per la salute umana o quella degli animali; sia imponendo di mantenere il quantitativo di micotossine “al livello più basso ragionevolmente raggiungibile nel rispetto delle buone prassi agricole e di quelle per la conservazione e lavorazione degli alimenti”.

Come difendersi dalle micotossine

Prima di consumare o preparare i cibi lavarli accuratamente. Utensili, pentole, piani di lavoro vanno puliti preferibilmente con acqua, aceto o detersivo biologico dopo ogni impiego e quando è trattato un alimento diverso.

È preferibile poi acquistare ciò che è strettamente indispensabile, non facendosi prendere dalla frenesia delle scorte, i prodotti deteriorabili vanno utilizzate in tempi rapidi.

La temperatura all’interno del frigorifero per conservare i prodotti deve oscillare fra i 2-3 e gli 8 gradi centigradi (l’ideale è intorno ai 4-5 gradi). I prodotti vanno conservati separatamente in contenitori ben chiusi, poiché possono verificarsi contaminazioni incrociate.

Aprire di continuo il frigo e per lungo tempo favorisce la crescita di muffe e batteri. Ogni alimento non consumato è da riporre immediatamente in frigorifero.

Questo tipo di batterio si sviluppa principalmente nei cibi secchi, come biscotti, zucchero e cioccolata, una volta aperti, infatti, questi vanno conservati chiusi.

Infine se su una confezione sono riportate le regole di conservazione, è bene seguirle accuratamente. Non appena sulla superficie di formaggi, pane appare la classica patina, è un chiaro indice della comparsa di muffe, il consiglio è di gettare il tutto, lasciando stare il recupero di quanto rimane dopo averla eliminata.