Nonostante tutto, il corso che porta alla nascita del nuovo governo prosegue. Un corso irreversibile, che non conosce ostacoli, nemmeno quelli che assumono le fattezze delle ingerenze russe. La Russia, in effetti, è improvvistamente entrata all’interno di questo corso inaugurale di nuova consiliatura. E ce l’ha portata una forza interna una che, almeno su carta, avrebbe tutto l’interesse affinché le cose scorrano in maniera lineare e senza imprevisti. È stato Silvio Berlusconi che, con quegli audio intercettati e diffusi, ha portato scompiglio all’interno della sua maggioranza. Mandando ai pazzi Giorgia Meloni che dal pizzino con l’elenco dei difetti, alle corrispondenze alcoliche con tanto di “lettere dolcissime”, ha dovuto fronteggiare problemi ben più complessi di quelli relativi alla mera scrittura della futura lista dei ministri.
Ma dicevamo che, di riffa e di raffa, il nuovo governo s’ha da fare. L’incidente berlusconiano potrebbe essere stato un mero imprevisto, tutto sommato risolvibile, nonostante gli affondi di fioretto da parte dei leader di opposizione. È in questo clima, un po’ mediterrano ed un po’ siberiano, che domani il centrodestra andrà a consultazioni dal Presidente della Repubblica. Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (sì, anche lui) varcheranno lo studio delle Vetrata domani mattina intorno alle 10:30.
Il centrodestra va a consultazioni: è il momento di Giorgia Meloni
Sergio Mattarella, ha oggi ospitato tutti i gruppi di opposizione. Oltre che, ovviamente, i Presidenti di Camera Dei Deputati e Senato. Domani sarà la volta del centrodestra che, come già suggerito nei giorni addietro, andrà al cospetto del capo dello stato unitamente. Le tre delegazioni insieme. Aprendo un primo problema, marginale, di logistica. Mai, lo studio della Vetrata, aveva ospitati prima così tante persone. Saranno 9: i tre leader ed i rispettivi capigruppo.
Secondo fonti anche dirette (lo ha riferito Maurizio Lupi di Noi Moderati) a parlare sarà solamente Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia è pronta a prendersi la scena ed a far culminare un progetto, durato anni, che sta per portarla a diventare la prima Premier donna nella storia della Repubblica. Terminate le consultazioni, il Presidente della Repubblica potrà conferire mandato di creare il nuovo governo. Mandato che, salvo colpi di scena, dovrebbe essere senza riserva. Giorgia Meloni avrà subito, quindi, compito di stilare la squadra di governo e consegnarla al capo dello stesso. Il quale potrà poi, a meno che non riterrà opportuno intervenire diversamente, accettarla. Nella migliore delle ipotesi, che poi è l’auspicio di Meloni, il nuovo governo porebbe giurare già nella giornata di domenica. Un governo che si è impregnato di dubbi e paure strada facendo, e che tanti dubbi continuerà a suscitare dentro e fuori, ma che dovrebbe comunque nascere. Nonostante tutto. Nonostante I russi, i russi, gli americani. E per continuare con Lucio Dalla Chissà, chissà domani. Perché a questo punto, nuovi imprevisti, è quantomeno legittimo sospettare che possano spuntare.