Domenica 23 Ottobre, alle 10:00 di mattina, si terrà, presso il PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) il primo incontro di Rileggere i Classici, un’iniziativa nata da Vivoanapoli (associazione di Promozione Sociale presieduta da Emilia Leonetti) e dalla Fondazione Guida alla Cultura (ente del Terzo Settore presieduta da Diego Guida), con lo scopo di promuovere la letteratura e i classici.
Il tema di questo percorso sarà l’indifferenza e verrà declinata secondo la sensibilità di quattro autori diversi tra loro: a partire da Giacomo Leopardi, cui sarà dedicato il primo incontro, il ciclo di conferenze toccherà anche Pier Paolo Pasolini, Albert Camus e Alberto Moravia.
Il primo incontro, in particolare, prenderà in esame lo Zibaldone di Leopardi, il suo volumi di pensieri, il diario mentale del poeta: a guidarci lungo uno dei primissimi ipertesti della storia sarà Fabiana Cacciapuoti, responsabile del Fondo leopardiano della Biblioteca Nazionale di Napoli e autrice di numerosi contributi su Leopardi, mentre le parole del grande autore recanatese risuoneranno con la voce di Lara Sansone, attrice e regista, che si occuperà di leggere alcune pagine del lavoro leopardiano.
L’incontro speciale dedicato a Leopardi per Rileggere i Classici, inoltre, sarà introdotto da Diego Guida e coordinato da Emilia Leonetti.
Rileggere i Classici: Zibaldone di Giacomo Leopardi, un diario della mente
Lo Zibaldone di Giacomo Leopardi è un testo misterioso: è difficile, a causa della sua natura, definirlo anche soltanto opera. In primis, è possibile dire che lo Zibaldone è un manoscritto, al quale il poeta recanatese ha affidato i suoi pensieri dal 1817 al 1832, in cui un pensiero segue l’altro e l’unico modo per distinguerli è un rientro della prima riga o l’introduzione di una data, che permette di cogliere il flusso incessante della mente del poeta. Ad un certo punto, infatti, per cercare di riordinarlo, Leopardi tentò di mettere ordine in questo volume, creando un sistema complesso di indici e percorsi tematici e impostando un primo ipertesto.
Il suo genere è anfibio e prevede pochi lettori, se non il solo autore. In conti fatti, si può definire un diario, che tuttavia si sofferma sulla vita della mente dell’autore, con le sue letture, i suoi pensieri e tutti gli spunti che lo abbiano colpito. Lo Zibaldone, insomma, si configura come un vero e proprio testo aperto, al di là dei concetti di unità libraria e finitezza, con uno stretto legame con l’idea di un deposito di materiali da dover riutilizzare in modo differente.
Il titolo intero del testo è, inoltre, Zibaldone di Pensieri e l’etimologia del nome è incerta: Zibaldone era stato utilizzato da Brunetto Latini (il maestro di Dante) col significato di miscuglio e da Benedetto Varchi nel senso di insieme caotico di scritti. Il precettore di Giacomo Leopardi, Vogel, invece, ipotizza che Zibaldone significhi caos scritto.
Le dichiarazioni sull’evento: “libri immortali con cui confrontarsi”
A pronunciarsi sull’importanza di un incontro tanto importante per la rivalorizzazione dei classici è Emilia Leonetti, presidente dell’associazione di Promozione Sociale Vivoanapoli:
“Da sempre la lettura è stata il principale veicolo di conoscenza della natura umana, dei suoi difetti e dei suoi limiti, delle sue grandezze e delle sue miserie. Diventa per questo importante per l’associazione Vivoanapoli APS organizzare incontri che abbiano al centro libri immortali con cui pubblicamente confrontarsi.”
Anche Diego Guida si pronuncia sull’importanza di un’iniziativa come Rileggere i Classici in Italia:
“L’attività di promozione della lettura vede impegnata la Fondazione Guida alla Cultura – ETS tutto l’anno con manifestazioni di ambito diverso. Dopo il festival della Filosofia e Campania libri, stavolta una rassegna che punta sul piacere della rilettura dei classici della letteratura che, come diceva Calvino, sono “libri che non hanno mai finito di dire quel che hanno da dire”. “
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