Il Terzo Polo ha terminato il proprio turno di consultazioni al cospetto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Insieme a Carlo Calenda, c’erano anche i capigruppo del Senato e della Camera, Raffaella Paita e Matteo Richetti, e la presidente di Italia Viva, Teresa Bellanova. La linea della federazione è chiara, nonostante qualche timido rumors di sostegno, saranno all’opposizione del prossimo governo di centrodestra. Lo ha spiegato così Calenda:

Abbiamo incontrato il Presidente Mattarella ringranziandolo, in primo luogo, per il suo lavoro morale e valoriale. Abbiamo confermato il fatto che Azione ed Italia Viva saranno all’opposizione di questo governo, un’opposizione senza sconti. Cercheremo, tuttavia, di ingaggiare il governo su alcuni temi. L’aumento del costo dell’energia ancora non è stato percepito a sufficienza, riteniamo possa essere un vero rischio per il paese. C’è una maggioranza che ha vinto le elezioni e deve governare. Non daremo fiducia al governo, ma saremo aperti ad aiutare sui temi importanti come i costi dell’energia

L’apertura del Terzo Polo non è, però, cieca ed incondizionata. Il limite, dice Calenda, sta nel posizionamento internazionale e nella salvaguardia dei diritti. Su questo non ci sono margini di intransigenza.

Abbiamo chiara l’importanza in democrazia del ruolo dell’opposizione a patto che questa sia non pregiudiziale. Questo, da parte nostra, avverrà fino a quando verranno rispettati: il collocamento italiano nel mondo (in Europa e con i partner atlatici) ed i diritti. Su questi due temi, per noi, non è possibile alcun compromesso. Su economia saremo dialoganti, su questo no.

L’invoncazione del posizionamento internazionale, da parte di Calenda, non è casuale. Risente, evidentemente, delle ultime ore e quindi degli audio che intercettano le ambigue parole di Silvio Berlusconi. Ecco perché ha voluto precisare:

Se il governo nel suo insieme dovesse assumere una posizione contraria all’aiuto all’Ucraina, se non filo russa, la nostra diventerà un’opposizione durissima.

Calenda dopo le consultazioni: non ci sarà un’opposizione unitaria!

Infine, Calenda, ha confermato anche la linea della non unità tra le opposizioni. Il leader di Azione ha giustificato la scelta nel merito e, oltretutto, lamentano l’esclusione che Pd ed M5s avrebbero fatto nei confronti del suo soggetto politico. Calenda sostiene, infatti, che ci sarebbe una strategia di Conte e Letta volta ad isolarlo. Le sue parole:

Abbiamo fatto un passaggio, nei modi giusti, per sottolineare che c’è una forza politica che ha preso l’8% alle elezioni ed è rimasta fuori dalle istituzioni. Le istituzioni sono di tutti e devono avere un principio di rappresentanza: più sono le opposizioni più deve essere la rappresentanza. Esiste, su questo, un chiaro intento da parte delle altre opposizioni di escluderci. Come detto al Presidente siamo disponibili e parlare sui temi, ma non faremo unità delle opposizioni contro il governo. Non gioverebbe a nessuno. L’opposizione si fa sui fatti.

Sui social, poi, Calenda sottolinea maggiormente l’aspetto legato all’importanza del posizionamento internazionale che dovrà avere l’Italia. Così su Facebook: “Ho espresso al Presidente Mattarella la nostra preoccupazione per le parole di Silvio Berlusconi sull’Ucraina e del Presidente Lorenzo Fontana sulle sanzioni alla Russia. Dichiarazioni del genere possono mettere in discussione la linea di politica estera dell’Italia.”