Olaf Scholz ha tenuto un discorso davanti al Parlamento tedesco, il Bundestag, facendo il punto sui temi che verranno dibattuti durante il Consiglio Europeo di Bruxelles in programma oggi e domani: focus speciale sul dossier energia e sul price cap.

Sull’argomento la Germania rimane fortemente dubbiosa, a maggior ragione in virtù della discesa dei prezzi degli ultimi giorni (oggi alla borsa di Amsterdam l’indice Ttf ha aperto a 117 euro/MWh).

Scholz price cap, la visione della Germania

AAA cercarsi accordo sul price cap al gas durante il Consiglio Europeo sull’Energia in programma tra oggi e domani, a cui Olaf Scholz e la Germania porteranno le proprie posizioni. Secondo le ultime indiscrezioni, esiste già una bozza pronta e firmata dalla Commissione che però non sembra prevedere il tetto auspicato dall’Italia quanto una serie più generale di misure a sostegno del caro energia.

Durante l’assemblea del Bundestag, il parlamento tedesco, Scholz ha rimarcato come l’Ue disponga “di sufficiente capacità finanziaria per contrapporsi a questa crisi”, a cominciare dalle risorse del Recovery Fund inutilizzate (circa l’80% del budget secondo il Cancelliere). Davanti alle opposizioni, Scholz ha poi difeso la scelta di posticipare la chiusura definitiva delle ultime centrali nucleari e ha dichiarato testualmente che, grazie allo scudo da 200 miliardi approvato, “la Germania si è liberata dalla dipendenza dal gas russo”.

Una mossa che però non è sufficiente e che però sarà integrata dalla ricerca di nuovi partner per le forniture (Usa, Canada e Norvegia in primis), senza dimenticare gli investimenti sulle rinnovabili chieste a gran voce dai Verdi. L’obiettivo comune rimane la discesa generale dei prezzi.

Sul price cap, l’unica concessione di Scholz è l’accordo pregresso con partner occidentali extra europei, come Corea e Giappone, per evitare “reciproca concorrenza”. Altrimenti, la sua imposizione per legge renderà meno appetibile il mercato del gas europeo e non risolverà il problema delle forniture.