Febbre del Nilo, a Oristano la seconda vittima. Si tratta di un uomo di 89 anni, di Oristano, al quale la malattia era stata accertata alla fine del mese di agosto, mentre si trovava ricoverato all’ospedale San Martino. L’uomo è deceduto in una residenza sanitaria assistita della provincia, dov’era stato trasferito. Si tratta della seconda vittima nell’Oristanese nel giro di tre settimane, dopo il decesso della donna di Marrubiu, avvenuto a Cagliari. Anche in questo caso si era proceduto al trasferimento dall’ospedale San Martino, dopo la comparsa dei sintomi del virus della malattia. L’anziano, pensionato, era stato ricoverato all’ospedale di Oristano lo scorso 23 agosto. L’accertamento del contagio è avvenuto quasi una settimana dopo.
Febbre del Nilo, a Oristano la seconda vittima
A quanto si è appreso, l’uomo soffriva anche di un’altra patologia. La figlia, che lo ha assistito fino all’ultimo, ha raccontato delle gravi lesioni di carattere neurologico causate dalla malattia:
“Mio padre era in stato comatoso e poi è entrato in stato soporoso, non riusciva a parlare e aveva dolori ovunque”.
Poi il decesso dell’uomo.
“Finché non si è sentito male, mio padre era in perfetta forma faceva una passeggiata tutte le mattine, da casa nostra in campagna, fino a piazza Roma. Ha fatto anche le vacanze con l’Auser a Torre Grande”.
ha raccontato ancora la figlia del pensionato
Dal mese di giugno, almeno altri tre pazienti contagiati dal virus sono usciti dall’ospedale con lesioni gravissime di carattere neurologico e alcuni hanno dovuto ricorrere ai ricoveri in strutture assistite. Nel territorio provinciale finora sì è avuta notizia di otto casi: uno a Simaxis, cinque a Oristano, uno a Riola Sardo e uno a Marrubiu.
Febbre del Nilo sintomi
Si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità:
“Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale”.
Febbre del Nilo che cos’è
Si legge sempre sul sito dell’Iss:
“La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.